Le dinamiche di mercato che interessano l’industria del mobile computing e il suo più innovativo segmento, quello degli smartphone, delineano una evoluzione nelle relazioni industriali che modificano l’assetto tradizionale del settore.
Da una parte l’esternalizzazione compiuta da Nokia delle attività legate alla piattaforma Symbian, il sistema operativo attorno al quale in passato si pensava si sarebbe coalizzata gran parte della produzione di dispositivi mobili, dall’altra l’intesa dell’azienda finlandese per quanto riguarda l’utilizzo di Windows Phone, i cui primi modelli sono previsti per il 2012, forse già quest’anno.
Quale sarà il destino di Symbian, ora di competenza Accenture, non è dato sapersi, ma è verosimile immaginare che la piattaforma Windows possa diventare l’elemento centrale dello sviluppo strategico di Nokia in ambito smartphone mentre nel breve e medio termine si assisterà a una produzione parallela di prodotti a base Windows e Symbian.
Quello che in passato si prefigurava potesse essere il ruolo egemonico di Symbian è oggi interpretato da Android, la piattaforma Google che viene sfruttata trasversalmente da gran parte dei produttori di dispositivi mobili e con ottimi risultati di vendita.
La partnership Nokia-Microsoft è quindi l’elemento su cui si gioca la sfida con il mondo Apple e Google.
Introdotto nell’ottobre dello scorso anno, il sistema operativo di Microsoft non sembra avere portato ancora risultati soddisfacenti. Sebbene Microsoft a gennaio parlasse di un milione e mezzo di copie rilasciate nelle sole prime sei settimane, c’è chi afferma che il venduto effettivo corrisponda a una quota significativamente più contenuta.
Ma se anche fossero 1,5 milioni di copie il risultato non sarebbe comparabile alle dinamiche di vendita della concorrenza: l’iPhone vende lo stesso volume in soli dieci giorni e performance di gran lunga migliori si registrano anche per Android.