NFC, lo scenario italiano e il progetto Rim per il Politecnico di Milano

Nell’ambito delle modalità di pagamento via dispositivi mobili vi sono due possibili opzioni: quella del remote mobile payment e quella del mobile proximity payment. Quest’ultima, implementabile attraverso tecnologia NFC, appare oggi la meno utilizzata, ma si considera che vi siano ampie opportunità di crescita, soprattutto per quanto riguarda i micropagamenti

“L’Italia è uno dei paesi più arretrati rispetto all’implementazione di soluzioni NFC, ma la strada è ormai segnata e ci aspettiamo nuovi interessanti sviluppi in quest’area”, afferma Giovanni Miragliotta, responsabile della Ricerca NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Rim è pioniere in questo campo

Quali i fattori di freno allo sviluppo di soluzioni e servizi NFC? Sono molti i nodi da sciogliere, in primis la creazione di un’infrastruttura abilitante. Tuttavia esiste qualche progetto pilota come quello del pagamento dei buoni pasto realizzato da Rim Blackberry per il Politecnico di Milano con la collaborazione di EdenRed, così come la sperimentazione avviata da ATM Milano per la bigliettazione elettronica, il cui obiettivo è utilizzare il cellulare per comprare e validare i biglietti dell’autobus e della metropolitana. Rim, è uno dei vendor più attivi per quando riguarda adozione e implementazione della tecnologia di prossimità. Nel 2011 ha ottenuto  la certificazione MasterCard, per le funzionalità PayPass e nel corso di quest’anno quella di Visa per i pagamenti Visa payWave.

Pagare i pasti con il cellulare? Le impressioni di uno studente

Il progetto Poste Italiane

Una notizia incoraggiante per un possibile successo nell’adozione di sistemi NFC, arriva da Poste Mobile che ha oggi avviato la commercializzazione di una nuova  Sim-NFC  – per il momento limitata ad alcuni uffici postali di Milano e Provincia – abilitata ai pagamenti di prossimità da smartphone. “Grazie alla Sim PosteMobile di nuova generazione – afferma Poste Italiane – i clienti che possiedono un cellulare NFC potranno fare acquisti presso tutti i punti vendita in Italia abilitati al circuito MasterCard Paypass, di cui moltissimi già presenti a Milano, prima città italiana ad accogliere in maniera più ampia e diffusa la tecnologia NFC”.

Leggi anche:  Gli italiani continuano a preferire il contante: più di un terzo lo usa per i pagamenti

Alcuni produttori di smartphone diffidano del NFC

Premesse fondamentali per il decollo di applicazioni e servizi NFC sono la disponibilità di device e abilitati. Secondo le stime del Politecnico in Italia vi sono oggi in circolazione 50 mila smartphone abilitati NFC e circa 300 mila POS. In prospettiva, nel 2015, si prevede che i numeri possano aumentare sensibilmente per arrivare a 2 milioni di device e 15 milioni di POS.

C’è chi sostiene che la stragrande maggioranza di smartphone che invaderanno prossimamente il mercato sarà nativamente NFC, un fenomeno che creerebbe i presupposti per implementare soluzioni e servizi di prossimità. Tuttavia non si può negare che esistano tutta una serie di resistenze da parte di vendor e operatori, che guardano ad altre possibili opzioni. Un caso emblematico è quello di Apple, che ha deciso di non includere la tecnologia NFC nell’iPhone 5. Juniper Research sostiene che senza il sostegno di Apple sarà più difficile convincere i consumatori e i retailer ad abbracciare un sistema di pagamenti completamente nuovo. Se le carte devono andare a finire nella Sim, sostiene più di un osservatore, tanto vale tenerle nel portafoglio e collegarle con il terminale di vendita quando serve. L’alternativa? Sviluppare un sistema in cui la transazione viene eseguita tutta in cloud.

“Perché il mercato si sviluppi si devono vincere varie resistenze e perplessità da parte di tutti gli attori della filiera. Dice Miragliotta. Da una parte gli esercenti, dall’altra le telco che devono metter a punto SIM con servizi NFC integrati”. Da questo punto di vista l’accordo congiunto Telecom Italia, Wind, 3 e Poste mobile lascia presupporre una volontà che potrebbe a breve tradursi in fatti concreti. Un terso anello è costituito dalle banche dalle quali dipende la volontà di rinnovare il parco POS. Insomma, l’iniziativa congiunta di tutti questi player potrebbe dare vita a un circolo virtuoso e innescare un definitivo decollo della tecnologia NFC.

Leggi anche:  Boom dei pagamenti digitali, italiani fedeli al contante

Il mobile money nel Paese del contante

Per Anne Bouverot, direttore generale di GSMA «la tecnologia NFC potrà sostituire i pagamenti cash, non tutti chiaramente, ma avrà un forte impatto sulla tracciabilità».

 

Il denaro mobile per le città del futuro

I servizi abilitati dalla tecnologia NFC sono i servizi tipici della città del futuro, soprattutto in previsione di grandi eventi mondiali come le Olimpiadi o le Esposizioni universali.