La canzone di Liza Minelli suonerebbe diversamente così invece che New York, New York, ma l’idea che ha avuto Alice Avallone giovane creativa italiana emigrata nella Grande Mela è molto interessante .Nuok è New York raccontata dai creativi italiani che la abitano. Non la solita Grande Mela quindi.
Anche perché, per stare dietro a una città in perenne evoluzione, serve un taglio fresco, curiosità e competenza. Tutte caratteristiche che solo musicisti, artisti, scrittori che vivono la città possono dare.
Un magazine online di lifestyle, cibo, arte e cultura aggiornato quotidianamente e indispensabile per viaggiatori, residenti, sognatori e chiunque voglia conoscere il lato inedito di NY.
Nuok racconta la creatività italiana dall’altra parte dell’oceano. I talenti italiani non si disperdono: si mescolano. Nuok è l’Ufficio Immigrazione Creatività Italiana, per tutti coloro che sognano, vivono o semplicemente amano questa città. Ne abbiamo parlato con Alice
Quando nasce e perchè l’idea di Nuok?
Nuok nasce per caso, come tutte le cose belle, nell’estate del 2009. Inizialmente mio blog personale, con il passare dei mesi si è trasformato in un vero e proprio punto di riferimento online per tutti gli italiani che sognano ed amano New York City. Il progetto nasce principalmente dall’esigenza di condividere la scoperta della città, raccontandola in modo inedito, senza luoghi comuni e stereotipi, a chi ci legge. In questo modo, ridisegnamo l’Italia e gli italiani fuori dai confini geografici della nostra nazione. E’ per questo che oltre a Nuok, stiamo sviluppando altre sezioni parallele, da Borlin a Peris, da Sidnei a Chioto.
Qual è il vostro business model?
Stiamo lavorando solo da qualche mese alla definizione del nostro business model. Nuok, in questo primo anno, si è nutrito dell’energia e della passione di tutti i redattori e collaboratori che hanno creduto nel progetto. Parallelamente allo sviluppo di un modello, stiamo portando a termine in queste settimane la nostra prima applicazione mobile, che sarà poi disponibile all’acquisto online: This is Nuok. Grazie a questa applicazione sarà possibile visitare la città di New York non per quartieri come con le guide tradizionali, ma per fermate della metropolitana.
Quali sono i vostri numeri?
Abbiamo dai 4000 ai 5000 lettori al giorno e quasi 6000 fans sulla nostra pagina Facebook. Il nostro target è piuttosto trasversale, uomini e donne con la stessa percentuale, per lo più tra i 25 ed i 40 anni. Siamo davvero soddisfatti, soprattutto del seguito e dei consensi nel mondo reale che abbiamo ogni giorno.
Mi racconti il posto più curioso e particolare?
Trovo molto curioso The Cloisters. Si tratta di un monastero benedettino completamente ricostruito a nord di Manhattan. Sezione del Metropolitan Museum of Art dedicata all’arte e all’architettura europea medievale, è il risultato dalla commistione di elementi architettonici sacri e profani, che affondano le radici nel periodo che va dal dodicesimo fino al quindicesimo secolo. The Cloisters si sviluppano su due livelli e, tra le tante cose, offrono frammenti di monasteri spagnoli, austriaci e francesi, una sala capitolare del XII secolo, parte di cinque chiostri di monasteri medioevali, una cappella romana ed un abside dell’epoca spagnola trasportato per intero dalla nostra Europa.
State per lanciare un progetto simile anche in Italia, me lo racconti?
Il progetto parallelo a Nuok che stiamo lanciando si chiama Tometo. Come per New York con Nuok, con Tometo racconteremo le città italiane (qui scritte con la loro pronuncia dialettale). Al momento, chiediamo un curriculum, una presentazione personale ed un articolo di 400 parole, sul modello di quelli pubblicati su Nuok. Le selezioni sono aperte fino al 15 marzo e si può scrivere alla mail provvisoria tometometo@gmail.com
Com’è l’Italia vista da NUOK?
L’Italia e la mamma mancano sempre a tutti quando si vive lontani da casa, in una città così diversa come New York. I giovani qui si mescolano, si contaminano e sviluppano progetti in grande, con una nuova energia e con maggiore fiducia in se stessi. Per quanto mi riguarda, mi sto regalando un’esperienza grandiosa a New York, che mi sta arricchendo di contatti, stimoli, nuove idee: non vedo l’ora di portare tutto questo all’interno dei nostri confini. Condividerlo.