Non fare quella faccia!

Anche se è da poco tempo che Windows 7 è entrato nel mondo dell’informatica, già si comincia a parlare del suo successore che, con scarsa fantasia, si chiamerà Windows 8.

La società di Redmond, infatti, ha già annunciato la sua roadmap che dovrebbe vedere la prima distribuzione – cosiddetta release to manufacturing (rtm), che si intende come la versione finale di del software identica all’ultima versione proposta, con la correzione dei bug scoperti durante l’ultimissima fase di testing – tra un anno (a Luglio 2011) per poi prevedere la commercializzazione nel 2012.

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Le novità promesse sono molte: ad esempio si avrà l’integrazione della nuova versione del browser di Internet Explorer, la numero 9 (che sarà già comunque disponibile in beta a breve), si parla anche della disponibilità di un negozio on-line su cui acquistare con semplicità del software, sulla falsariga dell’app store di Apple che di questo modello ne è stato l’artefice, all’utilizzo di diversi sensori, come accelerometri e dispositivi GPS, da sfruttare in diverse applicazioni.

C’è però un’altra novità che mi piace raccontare, ovvero quella di un innovativo processo di autenticazione al login. Pare, infatti, che Microsoft intenda sostituire il classico paradigma d’ingresso al sistema basato su utente e password con una modalità impostata sul riconoscimento facciale. In poche parole basterà avvicinarsi allo schermo, o meglio alla webcam, perché la macchina riconosca i nostri connotati e ci faccia entrare.

Bello, ma….funzionerà? Non è che alla fase iniziale – in cui occorrerà dare modo al sistema di “imparare” a riconoscerci e in cui noi cercheremo di assumere un atteggiamento consono, magari con un timido sorriso di circostanza – confonderemo le idee al software di riconoscimento che, scusate il bisticcio di parole, non ci riconoscerà più quando poi cercheremo di entrare con il volto affaticato dallo stress del momento o magari stanco dopo una dura giornata di lavoro?

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Chissà, magari cercare di “fare la faccia giusta” sarà un’impresa….forse potremmo tentare di far riconoscere inizialmente il muso del nostro fedele cane di casa, con lui non dovrebbero esserci poi problemi, peccato che poi dovremmo portarcelo appresso sempre….

Meditiamo, gente, meditiamo …:-)

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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