Fermate internet…voglio scendere!

La notizia – girata a fine giugno – è passata abbastanza inosservata, sicuramente affogata dalle molte altre più importanti, ma secondo me merita una piccola riflessione…

Per evitare che la rete di internet possa diventare un mezzo per attacchi non convenzionali ad infrastrutture strategiche in periodi di pericolo – crisi internazionali o guerre – il governo americano ha istituito il National Centre for Cybersecurity and Communications, che avrebbe proprio il compito di prevenire e combattere situazione del genere.

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Tra i poteri della costituenda organizzazione – che è anche fonte di critica tra chi teme effetti censori – viene anche richiesto quello di poter indirizzare al presidente americano la richiesta di “spegnimento” di Internet – che ne avrebbe a questo punto l’autorità – per un periodo di tempo di 120 giorni in caso di gravi minacce.

Insomma, così come l’icona del periodo della guerra fredda ci rappresentava un presidente americano (e anche russo) che recava costantemente con sé una “valigetta nucleare”, che gli permette di mettersi in contatto con le forze di difesa strategiche e gli impianti nucleari militari per scatenare una rappresaglia in caso di attacco nemico, così in un’ipotetica guerra digitale potremmo pensare a un presidente che dotato di smartphone o netbook invii un messaggio a tutti gli operatori della rete, in modo da interrompere immediatamente le comunicazioni, sempre che i messaggi non vengano a loro volta intercettati da hacker o virus, verrebbe a dire.

Scherzi a parte, chi avrebbe mai pensato che potessimo arrivare a questo una quindicina d’anni fa, quando la rete come la intendiamo oggi, era ai primi vagiti? Direi pochissimi. Adesso la rete è così pervasiva che il suo uso è diventato quasi naturale, come chiudere un interruttore e vedere accendersi una lampadina. Però proprio perché è diventato uno strumento ormai indispensabile, dovremmo conoscerlo allora tutti meglio, soprattutto in termini di sicurezza perché – usando sempre la metafora dell’elettricità – reca con sé interruttori con fili spesso scoperti, con il rischio di prendersi una brutta scossa!

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Appena ci affacciamo alla rete c’è un mondo di malware, di virus, di worm che vogliono attentare alla nostra sicurezza se non stiamo più che ben attenti. Cercare di rubarci le nostre credenziali o le nostre password non è più un terreno per pochi e geniali pirati informatici, ma può essere alla portata di chiunque con l’utilizzo di software reperibile semplicemente in rete. Anche la rete bancomat, che si pensava tra le più sicure, pare sia facilmente attaccabile, come vorrebbe dimostrare tra pochi giorni a Las Vegas – per l’esattezza il prossimo 28 luglio alla conferenza Black Hat Conference – Barnaby Jack (dirigente della IOACtive Labs, che è un’azienda nel campo della sicurezza).

Dice che darà dimostrazione pubblica di come si possa facilmente accedere ai bancomat, sfruttandone le falle informatiche. E questa notizia ci arriva proprio alle soglie delle nostre ferie, quando magari intensifichiamo le nostre visite ai bancomat per prelevare del contante. Come? Cosa dite? Che di contante non ce n’è più a causa della crisi e che sarà già tanto che ce ne potremo andare in vacanza qualche (pochi) giorni grazie solo alle carte di credito, sperando di poter coprire la spesa al mese successivo? Capisco benissimo, sigh e doppio sigh….chissà, magari sarebbe utile allora chiedere subito al presidente americano di spegnere la rete subito per i prossimi 120 giorni, consentendoci un minimo di ossigeno a tutti, che ne pensate?….

Meditiamo, gente, meditiamo …e, soprattutto, buone vacanze ….ovunque le passiate 🙂

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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