Torino: città dei dualismi. Lì, dove convive un sobrio pragmatismo con l’affezione all’esoterismo, che la rendono unica e magica. Lì, dove vanno a braccetto un attaccamento conservatore alle tradizioni insieme alla spinta, a volte quasi febbrile, verso l’innovazione.
In tutti i campi, tanto che allora non può dirsi casuale il fatto che questa città degli opposti sia stata culla in Italia di tante nuove rivoluzioni industriali o artistiche, basti pensare alla moda, al cinema, all’automobile, al telefono, alla radio, alla televisione.
Forse non è allora neanche un tiro sfortunato di dadi che poi quasi tutto ciò ebbe però maggior fortuna altrove, giustificando quella litania – un po’ monotona e fatta comunque a fil di voce e con discrezione – dei torinesi, doc (pochi) e d’adozione (tanti), che ne lamenta allora lo scippo, la rapina. Una volta dai vicini, a volte ingombranti, ma sempre brillanti in iniziativa, dei milanesi, altre da una Roma dal potere antico e suadente.
Più che destino, o fato che dir si voglia, tutto ciò rappresenta invece lo spirito proprio di questa città, la sua vera e propria anima che non può mai stare ferma e che è costretta a oscillare in un equilibrio difficilissimo, oltre che perpetuo, tra due stati, tra il suo yin e il suo yang.
Il dondolio ora pare ritornato sul campo dell’innovazione, perché proprio qui, a Torino, il 30 novembre è stata presentata in anteprima alla stampa, presso la Regione Piemonte, la nuova televisione digitale terrestre 3D, un’iniziativa nata e voluta dalla collaborazione tra enti pubblici e privati operanti nel territorio, quali Sisvel, Quartarete Tv e CSP innovazione nelle Ict.
La principale novità di questa tecnologia è che consentirà di far fruire i contenuti trasmessi in 3D – attraverso un decoder aggiornato nel software con questa nuova tecnologia – anche a coloro in possesso del solo televisore HD, permettendone una visualizzazione a 2D ad alta definizione. E se pensiamo che la regione Piemonte sarà la prima in Italia – e non solo – a trasmettere contenuti televisivi 3D in chiaro già a partire da questo ultimo scorcio di 2010, possiamo capire quanto questo prodotto possa essere allora imminente.
Tutto ciò è reso possibile grazie a una nuova codifica delle immagini stereoscopiche – chiamata in codice tecnico 3D Tile format – che consente l’integrazione di due fotogrammi a 720p in uno da 1080p. In questo modo le immagini di destra e di sinistra vengono ricostruite mantenendo non solo la loro risoluzione originale, ma evitando anche lo sbilanciamento della risoluzione sia orizzontale che verticale. Il 3D Tile format, inoltre, migliora la qualità della trasmissione dei contenuti HD 3D consentendo un vantaggio anche ai telespettatori che hanno acquistato un televisore 3D di nuova generazione.
In questo modo, quindi, vengono introdotti indiscussi vantaggi per tutta la catena del mercato: dagli operatori e produttori Tv, fino ai consumatori.
«Un esempio ideale di come l’innovazione tecnologica e la vocazione imprenditoriale possano agire in favore del territorio come acceleratore di sviluppo», afferma allora in un suo messaggio inviato all’evento Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, riflettendo anche alle sinergie che si sono avute tra pubblico e privato.
Concetto che viene esteso da Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte, sostenendo che «l’attività di ricerca applicata, se ben orientata, aiuta lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi business».
Gli altri partner dell’iniziativa presenti all’incontro hanno da una parte evidenziato le caratteristiche tecniche assolutamente innovative di questo nuovo prodotto, come ha fatto Roberto Dini, fondatore di Sisvel, oppure è stato posto l’accento sul ruolo strategico che in tutto ciò può avere l’emittenza privata, come ha descritto Davide Boscaini, amministratore unico di Quartarete, o ancora si è sottolineata e approfondita la bontà del buon modello di collaborazione tra ricerca e business, tra pubblico e privato come ha fatto Giovanni Ferrero, presidente di CSP – Innovazione nelle Ict.
Possiamo allora solo sperare che questa novità tecnologica diventi uno standard industriale, in modo che possa essere poi presente nella maggior parte dei decoder commerciali e diventare quindi una vera e propria realtà di mercato. Da un certo punto di vista possiamo essere ottimisti in tal senso, perché pare che gli enti di standardizzazione stiano valutando l’adozione di questo sistema.
Inforchiamo metaforicamente, allora, gli occhialini 3D e disponiamoci comodamente, con la mente, su un divano di fronte a una bella televisione di nuova generazione. Digitiamo il tasto del telecomando neuronale che ci permetta di scegliere il programma che concilia quel passato che ci inorgoglisce con un futuro che ci entusiasma e, forse – così come Torino insegna con le sue dualità – troveremo le energie per superare quelle che oggi ci sembrano grandi difficoltà nel contesto economico e sociale e che – anche grazie a questo tipo di iniziative…rilancio sia!
Meditiamo, gente, meditiamo 🙂