Il data center NetApp consuma meno degli altri e protegge l’ambiente

Il data center NetApp è il primo a ottenere dall’EPA il riconoscimento ENERGY STAR per l’efficienza energetica

NetApp annuncia di aver ricevuto dall’agenzia statunitense per la protezione ambientale (EPA, Environmental Protection Agency) il prestigioso riconoscimento ENERGY STAR per il suo data center dinamico situato nel centro tecnologico Research Triangle Park (RTP). Aperto nel 2009, è il primo data center ad ottenere questa certificazione.

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La scala di prestazioni energetiche ENERGY STAR aiuta le aziende a valutare quanto efficacemente i loro data center impiegano l’energia rispetto ad altre realtà simili a livello nazionale. Possono candidarsi all’ENERGY STAR solamente i data center che ottengono un punteggio superiore o uguale a 75 (su una scala da 0 a 100) e l’RTP NetApp, con 99 punti, ha raggiunto un livello vicino alla perfezione.

“Migliorare l’efficienza energetica degli edifici della nostra nazione – ha affermato Jean Lupinacci, a capo della Commercial and Industrial Branch di ENERGY STAR – è fondamentale per proteggere l’ambiente. NetApp ci sta indicando la strada da percorrere.”

“Questo riconoscimento – ha dichiarato Thom Bryant, vice president Workplace Resources di NetApp, è un’ulteriore testimonianza del nostro impegno nella tutela dell’ambiente e nell’impiego di tecnologie efficienti e sostenibili.”

Il data center RTP è utilizzato principalmente nelle attività di ricerca oltre che nello sviluppo e miglioramento delle tecnologie per l’efficienza dello storage e delle infrastrutture condivise utilizzate nel cloud computing e nell’IT on demand, con l’obiettivo di accelerare il business dei clienti in tutto il mondo.

Inoltre, per il design all’avanguardia e le tecniche di costruzione innovative impiegate, rappresenta un modello per tutte le organizzazioni che stanno progettando i loro data center, tanto che da quando è stato aperto sono state più di 500 (clienti e non) quelle che lo hanno visitato.

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L’obiettivo di queste visite è condividere con tutti le best practice e gli sforzi di progettazione di NetApp, per fare in modo che lo stesso approccio sostenibile ed efficiente venga adottato in tutto il mondo, con una conseguente riduzione del consumo complessivo di energia dei data center. Infatti, proprio grazie all’unicità del progetto che sta alla base del data center RTP, NetApp ha ridotto le emissioni di CO2 di 95.000 tonnellate all’anno, un valore che equivale a togliere 16.000 autovetture all’anno dalla circolazione stradale.

Le caratteristiche del data center che hanno permesso a NetApp di ottenere la certificazione ENERGY STAR sono le seguenti:

Temperatura media dell’aria di alimentazione di 23°C anziché di 13°-15°: porta ad una drastica riduzione dei i costi di raffreddamento.

Airside economizer: per il raffreddamento del data center si utilizza per il 67% del tempo durante l’anno solamente aria esterna (free cooling).

Camera a pressione controllata: modulando i sistemi di ventilazione con una tecnologia proprietaria NetApp si riesce a controllare la pressione e a regolare il volume di aria per evitare eccessi e conseguenti sprechi di energia.

Corridoio freddo di contenimento: uno spazio fresco separa le correnti di aria calda e fredda per proteggere l’aria in ingresso da quella calda di ritorno dai rack

Distribuzione dell’aria dall’alto: invece di pompare aria fredda attraverso i pavimenti rialzati, la distribuzione dall’alto ha il vantaggio di offrire un maggior raffreddamento eliminando anche le canalizzazioni e riducendo quindi l’energia necessaria per le ventole.

Il programma ENERGY STAR è stato introdotto dall’EPA nel 1992 come collaborazione volontaria per ridurre l’emissione dei gas serra con l’efficienza energetica. Oggi l’etichetta viene applicata a più di 60 diverse tipologie di prodotti, abitazioni ed edifici commerciali e industriali, che rispondono a rigorosi requisiti di efficienza energetica stabiliti dal governo.

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Con l’aiuto di ENERGY STAR, nel solo 2009 gli americani hanno risparmiato circa 17 miliardi di dollari sulla bolletta energetica, mentre le emissioni di gas serra sono state ridotte di una quantità pari a quella prodotta da 30 milioni di veicoli.