Il riconoscimento di Microsoft conferma il ruolo importante di NepApp come base per un ambiente virtualizzato Microsoft che, allo stesso tempo, permette di ridurre i costi IT grazie a un’infrastruttura flessibile, condivisa, multi-tenant ed efficiente
Ieri, giovedi 14 febbraio, poco prima dell’ora di pranzo, ha avuto luogo un webcast congiunto tra NetApp e Microsoft per illustrare come le due aziende stiano da lungo tempo, circa 13 anni, collaborando e quali siano le ragioni dell’assegnazione del prestigioso riconoscimento.
A introdurre l’evento è stato Antonio Lupo, marketing manager di NetApp, a cui è spettato il compito di moderare.
La parola è stata lasciata a Roberto Patano, business development manager, il quale ha voluto fare una panoramica introduttiva. Oggi il problema della realizzazione di un private cloud non riguarda più le motivazioni per realizzarlo, ma il come. Il problema infatti è che, a fronte di sempre maggiori richieste ed esigenze dell’azienda, si assiste a una progressiva riduzione del budget. Quello che emerge da un’analisi della situazione attuale di una parte consistente delle realtà interessate è che il problema dello storage nasce molto spesso da una mancanza di ottimizzazione delle risorse. Performance e alto livello di sicurezza in termini di disaster recovery sono i fattori dominanti nella ricerca di una soluzione adeguata. La possibilità di avere una soluzione centralizzata di gestione può garantire non solo l’ottimizzazione delle risorse, ma anche la continuità nel tempo a fronte di una qualsiasi evoluzione futura. Se da una parte occorre una infrastruttura facile e semplice, dall’altra è necessario avere un sistema operativo adeguato in grado di garantire agilità, flessibilità e performance.
E, proprio per permettere all’auditorio di valutare appieno le caratteristiche del sistema operativo Microsoft Server 2012, Regazzoni ha ceduto la parola a Leonardo Torretta, Windows Server product manager di Microsoft Italia, il quale ha ricordato le caratteristiche salienti di quello che lui stesso ha definito come il sistema operativo per realizzare il cloud, un vero e proprio cloud OS.
Particolare enfasi ha posto sullo scenario di mobilità delle virtual machine con la possibilità di permettere a queste una facile migrazione dal cloud privato interno a una realtà esterna, sia pubblica che privata, ricordando il ruolo fondamentale giocato in questo settore da Azure. Insomma, il sistema operativo Microsoft nella sua ultima versione è in grado di trasformare radicalmente il data center, rendendolo scalabile ed elastico, sempre disponibile, automatizzato e con una grande capacità e facilità di condivisione delle risorse, che lo rendono a suo dire, leader in termini di scalabilità e prestazioni.
Tutto questo si traduce in concreto nella possibilità di garantire sicurezza senza aumentare i costi della gestione dell’IT, anche grazie al nuovo modello di licensing Windows Server 2012.
A questo punto ha ripreso la parola Dario Regazzoni che ha voluto sottolineare nel dettaglio gli aspetti tecnici che rendono possibile un così elevato livello di integrazione tra i due ambienti. Netapp si presenta oggi come una soluzione unificata in grado di virtualizzare gli esistenti Storage Arrays anche di terze parte. Ma quello che si presenta come una vera e propria sfida è il Programma di “ virtualizzazione garantita”: l’azienda si impegna infatti ad assicurare un risparmio a livello storage di almeno il 50% su sistemi NetApp e di almeno il 35% sui sistemi esistenti.