Nanotecnologie, arrivano i vetri auto-pulenti

Sembra fantascienza e invece è realtà, l’innovativo progetto italiano basato sull’utilizzo di un nuovo nanomateriale derivato dal grafene: ottenuto con una tecnica di esfoliazione chimica, questo materiale costituito da un sottile strato di ossido di titanio nano-poroso consentirà al vetro di autopulirsi.


Niente più sprechi di acqua e sapone o inquinamento ambientale con sostanze detersive tossiche; non è difficile intuire gli innumerevoli benefici derivanti da questa eccezionale scoperta, di cui si avvantaggerà anche la manutenzione ordinaria dei grattacieli, evitando pericolose frequenti pulizie ad altezze vertiginose.

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Il composto di cui è fatto il vetro speciale ha le sembianze di una pellicola, sottilissima e trasparente. Proprio grazie a questa superficie il vetro sarà in grado di autodetergersi usufruendo della luce solare.

Italia avanti nella ricerca

La ricerca è tutta made in Italy: pubblicata sulla rivista internazionale Acs Applied Materials & Interfaces, è stata diretta dal dottor Luca Malfatti e dal professor Plinio Innocenzi, del Laboratorio di Scienza del Materiali e Nanotecnologie del Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica dell’Università di Sassari.

L’importante studio si è avvalso anche del contributo di atenei stranieri come l’Università Tecnica di Graz e il dipartimento di Scienza ed Ingegneria dei Materiali del “Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation” (Csiro), in Australia.

Già applicato in diversi contesti, il grafene, la cui scoperta è valsa il Nobel, si sta rivelando un nanomateriale dalle potenzialità eccezionali.

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