Mondiali-Internet: una partita ancora aperta

Craig Labovitz, Chief Scientist di Arbor Networks presenta una interessante analisi del traffico Internet durante i Mondiali

Mentre il Campionato del Mondo di calcio sta per entrare nella sua fase conclusiva, facciamo una rapida valutazione dell’impatto che questa competizione riversa sull’infrastruttura Internet.

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In particolare ci soffermiamo sui dipendenti che, non avendo accesso alla televisione durante le ore di lavoro, creano un flusso vertiginoso di traffico video diretto ai loro desktop generando non poco scompiglio sul fronte delle connessioni Internet. Si può dire che la Rete abbia trovato un degno avversario nei Mondiali?

Si potrebbe pensare di sì, viste le centinaia di articoli che preannunciavano una sorta di cataclisma infrastrutturale per Internet in occasione del Campionato del Mondo. Il mio pezzo preferito è quello redatto dal Sunday Scotland Herald lo scorso 27 Giugno:

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Fino ad ora però tutti i timori inerenti possibili travolgimenti delle dorsali e interruzioni della Rete si sono rivelati completamente infondati. Analizzeremo alcune cifre in particolare, sfruttando le statistiche anonime sul traffico fornite da alcuni ISP che aderiscono all’ATLAS Internet Observatory.

In generale, prevediamo un incremento del 30% del traffico sulle dorsali a causa dei video relativi ai Mondiali; traffico sicuramente consistente ma non tale da bloccare la Rete. In alcuni casi le manifestazioni del Campionato del Mondo hanno persino generato dei cali nel traffico Internet in quanto milioni di utenti hanno sospeso le loro attività di navigazione sul Web per assistere alle partite trasmesse in televisione.

Alcuni servizi online secondari hanno invece registrato interruzioni periodiche come ad esempio Twitter, che ha subito picchi di traffico massicci raggiungendo i 3.000 messaggi al secondo dedicati al Campionato.

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Nonostante qualche segnalazione di accesso rallentato ai siti sportivi (ad esempio ESPN), dalle discussioni avute con i provider è emerso che negli Stati Uniti e nel Regno Unito la qualità video di alcuni dei più importanti operatori come ESPN3 e BBC iPlayer (entrambi basati su Akamai) è stata elevata.

Akamai e BBC hanno registrato numeri record con punte di 800.000 connessioni simultanee. Talmente era alta la posta in gioco relativa all’evento mondiale di maggiore portata mai trasmesso su Internet, che si è persino arrivati a una diatriba fra ESPN e CBS: la prima sostiene che i Mondiali abbiano rappresentato l’evento Internet di maggiore rilievo, mentre la CBS controbatte rivendicando il primato per il pubblico di 1,15 milioni di spettatori della partita Brigham Young / Florida.

Se è vero che diversi provider hanno limitato la visione Internet del Campionato del Mondo ai soli utenti paganti (ad esempio ESPN) o a particolari zone geografiche (come nel caso di BBC e CBC), è altrettanto vero che la Univision (anch’essa basata su Akamai) ne ha garantito la fruizione gratuita a livello globale. A seconda della regione geografica di residenza, gli appassionati hanno anche potuto scegliere fra diverse opzioni commerciali per non parlare delle dozzine di siti di streaming video clandestini.

Il primo grafico qui sotto mostra i dati di ATLAS relativi alla prima settimana del Campionato del Mondo. In particolare possiamo confrontare il traffico Flash interdominio fra l’11 e il 18 giugno indicato in blu, e il traffico Flash medio registrato nelle settimane in cui non si svolgevano i Mondiali, segnalato in verde. Entrambi i valori si basano sui dati del traffico prelevati da 55 ISP selezionati a caso in Europa e nella regione Americhe. Notiamo come queste misurazioni a livello di interdominio non includano il traffico di cache locale.

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L’incremento più sostanziale registrato in termini di traffico Flash è avvenuto martedì 15 giugno quando i video sono più che raddoppiati passando da una media di 400 Gbps a una punta di 1 Tbps. Un balzo presumibilmente causato dal forte interesse degli appassionati per la partita Brasile-Corea del Nord, conclusasi con un punteggio di 2 a 1.

Il grafico che segue prende in esame il traffico Flash di una data ben precisa, ovvero il 23 giugno; la programmazione di ESPN3 iniziava alle 9.30 EDT con i confronti Slovenia-Inghilterra e Stati Uniti-Algeria seguiti da Ghana-Germania e Australia-Serbia alle due del pomeriggio (EDT). Tutti gli orari indicati nella tabella sono EDT.

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Anche in questa occasione il traffico Flash è più che raddoppiato in concomitanza dei vari match.

Ampliando però il quadro dell’analisi, bisogna affermare che il traffico Flash rappresenta solo una piccola percentuale del traffico Internet complessivo, e nell’insieme la bandwidth interdominio non ha registrato richieste particolarmente pesanti durante le giornate dei Mondiali (a differenza ad esempio di quanto avvenuto in termini d traffico Internet in occasione della cerimonia di insediamento di Obama).

Il grafico sottostante indica sia il traffico Flash (in viola) che quello Web (porta 80 TCP) proveniente da 55 ISP selezionati a caso lo scorso 23 giugno. Il traffico Web mostra leggere diminuzioni durante i picchi della copertura dei Mondiali.

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A essere onesti bisogna dire che il traffico interdominio fornisce solo una valutazione limitata dei video del Campionato del Mondo. Ad esempio, le cache locali supportano la maggior parte del traffico video CDN di Akamai. Inoltre, mentre in genere le statistiche anonime rilasciate da ATLAS non includono questo traffico locale, molti ISP monitorano con grande attenzione la bandwidth dei server Akamai locali. Tre consumer provider hanno gentilmente fornito i dati statistici riguardanti sia la loro cache Akamai locale sia il traffico Akamai interdominio.

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Di seguito indichiamo la cache Akamai (in blu) e il traffico interdominio (in rosso) relativi ai tre provider per il periodo compreso fra l’11 e il 18 giugno.

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Interessante vedere come il traffico della cache si sia mantenuto costante durante la prima settimana dei Mondiali. Solo il flusso interdominio (presumibilmente streaming HD) evidenzia un consistente balzo del 25% circa durante la competizione.

Fino ad oggi possiamo dire che Internet ha resistito bene, ma con l’avvicinarsi delle partite finali ci aspettiamo un aumento dell’interesse da parte degli spettatori e di conseguenza un incremento dei volumi di traffico. Come da avvertimento dello Scotland Herald, quindi, la partita Internet-Mondiali di Calcio è ancora tutta da giocare….