A quattro mesi dal suo ingresso in azienda, Mike Gregoire fa il suo debutto di fronte alla platea dei 5.000 intervenuti a Las Vegas per l’evento annuale CA World 2013
Las Vegas – “Quando mi è stata offerta l’opportunità di assumere l’incarico attuale, ho chiesto ad alcune delle aziende che conoscevo cosa ne pensassero di CA Technologies nella loro qualità di utenti di IT: tutti mi hanno detto che non c’era nessun’altra società IT con una maggiore conoscenza della gestione delle applicazioni, delle infrastrutture e della sicurezza. E questo è tutto merito delle 14.000 persone che vi lavorano, 6.000 delle quali dedicate allo sviluppo, e degli oltre 600 milioni di dollari investiti ogni anno in R&D”: è iniziato così, con un omaggio alla leadership di CA Technologies, la società dove quattro mesi fa ha assunto il ruolo di CEO, il keynote di Mike Gregoire che ha sancito l’inizio dei lavori di CA World 2013. Con il tema “Go big – IT with impact”, l’evento ha riunito a Las Vegas dal 21 al 24 aprile circa 5.000 persone tra clienti e partner della società.
Catalizzare la trasformazione
“Lo scenario di oggi richiede sempre più velocità, agilità e mobilità – ha proseguito Gregoire -. Ma al centro di tutto oggi c’è l’utente finale, che vuole trovare in azienda la stessa esperienza d’uso che trova nei suoi device personali: questo ha cambiato il ruolo del CIO, che oggi è diventato un vero e proprio broker di tecnologia. Le scelte tecnologiche sono infinite e le decisioni da prendere molteplici: questo ci dà molte opportunità, come azienda tecnologica, per aiutare i CIO a prendere le decisioni giuste”. Gregoire non ha nascosto la complessità delle sfide, ricordando alcune proiezioni in base alle quali nel 2020 ci saranno 50 miliardi di device connessi in rete, e che – sempre nel 2020 – i zettabyte prodotti saranno 35 contro i 7,9 del 2015. In questo scenario, “il valore non si misura più in base alla quantità di personale dedicato all’IT o ai MIPS del data center – ha sottolineato Gregoire -: il valore dell’IT oggi è dato dalla capacità di offrire innovazione, velocità, conoscenza e sicurezza, per consentire alle aziende di acquisire vantaggi competitivi, utilizzando risorse interne ed esterne all’organizzazione”. Raccogliere queste sfide significa, per i CIO, agire “come catalizzatori e utilizzare modelli e metodi di business moderni, non solo per trasformare l’IT, ma anche per trasformare l’azienda – ha spronato Gregoire -: siamo noi che dobbiamo guidare il cambiamento e non viceversa”.
I quattro macro trend, con DevOps in pole position
Le trasformazioni in atto sono state sintetizzate da Mike Gregoire in quattro grandi trend, cui corrispondono altrettante proposte tecnologiche che CA offre a supporto: DevOps, Mobility, SaaS (Software as a Service) e gestione degli analytics dei big data. Al primo posto c’è quindi l’approccio che sempre più viene definito come DevOps, Development Operations, cioè la virtuosa collaborazione tra sviluppatori di applicazioni software e responsabili delle operazioni IT. I vantaggi possono essere notevoli, in un percorso continuo che dipende dalle capacità di virtualizzazione dell’azienda, nonché dall’acquisizione di risorse per la creazione di applicazioni. Queste capacità, unite alla soluzione CA Cloud Minder, consentono di portare le applicazioni in produzione più rapidamente, con un livello di affidabilità superiore e meno rischi. Secondo le stime presentate nel keynote, grazie a questo circolo virtuoso, si può avere un time-to-market più rapido del 30-50%, un livello generale di qualità migliore dell’80-100% e una riduzione dei costi di infrastruttura nell’ordine del 20-30%.
Riguardo alla Mobility, “la gestione della mobilità aziendale richiede un approccio globale che vada oltre la semplice gestione dei dispositivi, per includere applicazioni mobili, contenuti e servizi – ha spiegato Gregoire -. È anche per questo che stiamo lanciando una soluzione completa per la gestione della mobilità aziendale in occasione di CA World e stiamo ampliando le nostre soluzioni esistenti per supportare l’azienda mobile”.
Il terzo trend è il SaaS, Software-as-a-Service. Secondo il CEO di CA, “il 35% della spesa applicativa dei prossimi due anni andrà sul SaaS. Ma vi sono ancora molte aziende che pensano che il SaaS equivalga a spostare le applicazioni in un cloud pubblico: non è così, in quanto il SaaS è più un’infrastruttura tecnologica e un cambiamento del modello di business, che permette di offrire innovazione continua, soddisfare le esigenze dei clienti più velocemente e con maggiore precisione e aiutare le aziende a ottenere risultati aziendali in un cloud pubblico, privato o dietro il firewall del cliente”.
Infine, il quarto “disruptive trend” è quello dei big data, dove la gestione degli analytics ne costituisce la killer application. Perché i volumi enormi di dati non servono se non si hanno strumenti di data mining e di analisi che consentano di ottenere conoscenza e valore. “Ma per noi di CA Technologies le sfide connesse alla gestione dei big data rappresentano un’estensione naturale di ciò che facciamo da tanti anni, e continueremo ad affinare le nostre soluzioni per rendere la gestione e la sicurezza più intelligenti e aumentare il valore di business che offriamo”, ha concluso Mike Gregoire.