Il baricentro dell’informatica personale non è più rappresentato dal personal computer. Siamo nell’era dei dispostivi post-pc, afferma Steve Jobs.
Smartphone, tablet sono i precursori di una tendenza che ha iniziato a sovvertire le fondamenta dell’industria del personal computer. Non significa che quest’ultimo sia destinato a scomparire. Significa, piuttosto, che accanto al totem informatico che ha governato le dinamiche di un trentennio tecnologico, inizia ad esistere un modello di riferimento alternativo.
Il pc è nato come macchina dedicata all’elaborazione dei dati e nel tempo si è modificato metabolizzando gli ingredienti che hanno plasmato la storia dell’informatica. I dispositivi mobili sono invece stati creati come dispositivi di rete. La comunicazione è l’elemento unificante di tutto quanto viene oggi prodotto in termini di quella che una volta poteva essere definita informatica personale.
Internet ne è il denominatore comune. Pc portatili si possono oggi trovare sugli scaffali a costi comparabili a quelli di tablet e smartphone. Ciò non significa che questi ultimi determinino un azzeramento delle vendite dei pc. Il personal computer, in tutte le sue possibili declinazioni, desktop-portatile-netbook, continua a essere il mercato di volume..
Per quest’anno, secondo stime Gartner, si prevede una crescita del 10,5% per un volume complessivo di 387 milioni di unità a livello mondiale. I tablet fanno parte di un mercato parallelo che incide solo in minima parte sulle vendite del segmento più leggero del pc, il laptop. Ma è qualcosa di nuovo e diverso da cui il pc rischia di esserne escluso.
In base alle stime più accreditate, tutti i prodotti che sono ascrivibili alla tecnologia tablet genereranno vendite per 40 milioni di unità, equivalente a circa il 10% del mercato PC. George Shiffer, analista di Gartner è convinto che il tablet costituisca la sfida più grande che il pc abbia mai affrontato. Il tablet non è il pc-killer. Piuttosto l’elemento che ostacola la diffusione di alcuni dispositivi di fascia pc, tanto è vero che negli Stati Uniti, nell’ultimo trimestre del 2010, i netbook hanno evidenziato una diminuzione delle vendite di quasi il 50%.
Apple in primis e Google sono le aziende che esercitano la più grande influenza nell’evoluzione della tecnologia di base dei tablet. Microsoft è in difficoltà. Non si tratta solo di avere un buon prodotto, si tratta, come testimoniato dal successo di Apple, di creare un ecosistema di software e applicazioni legato alle singole piattaforme.
Lezione che è stata fatta propria dalla stessa Google la quale sta cercando di spingere lo sviluppo di software sulla piattaforma Android. E su questo terreno sembra orami poco probabile che Microsoft possa riprodurre l’egemonia che ha esteso nel tempo sul personal computer attraverso il proprio sistema operativo.