Un mondo complicato e imprevedibile, certo, ma che non scuote la componente core del business di Microsoft, quello aziendale
Nell’ultimo trimestre il fatturato di Microsoft è cresciuto dell’8%, rispetto allo stesso periodo del precedente anno, per un ammontare complessivo di 17,37 miliardi di dollari. La componente software e servizi in ambito enterprise ha raggiunto quota 17 miliardi, un valore che testimonia della solidità della proposta dell’azienda di Steve Ballmer nella dimensione che è diventata nel tempo quella meno esposta alla concorrenza che invece si dimostra sempre più aggressiva nei settori mobile e wireless. Non mancano segnali che destano preoccupazioni.
Le vendite di Windows sono diminuite dell’1%, un risultato che risente dell’affermazione progressiva dei dispositivi post-Pc, così come definiti da Steve Jobs, rappresentati in primo luogo da tecnologia tablet su cui attualmente prevale la componente Apple iPad e Google Android. E l’effetto di questo fenomeno si traduce in una diminuzione del comparto pc più esposto alla nuova concorrenza, quello netbook, le cui vendite si sono ridotte del 41% sottraendo a Windows un’importante quota di mercato.
Insomma, pur in difficoltà sui segmenti di mercato emergenti, Microsoft continua a vivere di rendita sul segmento business. Office ha prodotto un valore di fatturato di 5,78 miliardi di dollari equivalente a un aumento del 7%. Nello stesso trimestre Apple ha venduto quasi 10 milioni di iPad, circa il triplo di quelli venduti nell’analogo trimestre 2010, vendite che hanno prodotto in soli tre mesi 6 miliardi di fatturato.
Volumi di vendita e incassi da cui, per il momento, Microsoft raccoglie solo le briciole, così come accade per Windows Phone sul mercato smartphone. Risucirà Ballmer a ridurre il gap che la separa da Apple e Google? Microsoft da sempre più l’impressione di essere vittima del proprio successo, incapace di esprimere nei segmenti emergenti una leadership come quella raggiunta nella dimensione business.