L’IT come driver del business, favola o realtà?

Ridare credibilità all’IT. Alan Macula, CIO di Shell, racconta come è cosa cambiato negli ultimi dieci anni.

Come è cambiato in questi ultimi dieci anni il rapporto tra impresa e Information Technology? Quali sono state le priorità attraverso le quali si sono aggiornati i sistemi informativi?

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L’intervista al CIO di Shell, realizzata da McKinsey, è senz’altro una buona occasione per comprendere le nuove dinamiche che interessano l’evoluzione della tecnologia in funzione delle esigenze aziendali. Razionalizzazione e consolidamento delle infrastrutture sono aspetti che hanno sempre caratterizzato questa impegnativa fase dell’economia.

E’ stato ed è importante, ricorda Alan Matula, Cio di Shell, definire una nuova credibilità dell’IT. Come? Avviando una vera strategia di governance che permetta di rendere trasparenti benefici e vantaggi delle attività intraprese.

Controllo e monitoraggio dei costi, capacità di misurare il valore dei progetti, essere in grado di esercitare un’azione che vede al centro di tutto le priorità di business.

La tecnologia deve assecondare la trasformazione e deve al tempo stesso essere sufficientemente standardizzata e flessibile per assecondare i cambiamenti con il minimo impatto economico e organizzativo.

Lo sforzo per raggiungere una condizione di questo tipo è avvenuto attraverso una profonda razionalizzazione delle risorse. Un esempio per tutti: dalle centinaia di programmi per le risorse umane Shell è arrivata ad avere un numero estremamente ristretto di soluzioni che consentono di erogare i servizi richiesti a livello globale.

Un approccio che è stato replicato per molte delle applicazioni enterprise in utilizzo. E per quanto in questi ultimi anni si sia accelerata la spinta verso l’outsourcing è importante notare che il vero elemento di differenziazione, quello che si ritiene possa creare valore competitivo venga gelosamente custodito all’interno del perimetro aziendale. I sistemi ad alta criticità aziendale, in Shell, sono patrimonio dell’azienda.

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“Abbiamo realizzato progetti innovativi dal punto di vista di impiego delle tecnologie – dice Macula – ma la vera innovazione è stata ed è rappresentata dalla capacità di sostenere un dialogo costante con la line of business, una condizione che permette di comprendere quando e come la tecnologia può essere necessaria in virtù degli obiettivi aziendali”.

Semplificazione, semplificazione, semplificazione. In Shell questo obiettivo è stato realizzato sia a livello di infrastruttura, sia nei rapporti con i fornitori. Da più di un migliaio di contratti di vario genere, in essere fino a qualche anno fa, si è passati ad avere tre gruppi di fornitori di infrastruttura che costituiscono oggi l’ecosistema fondante del business IT di Shell.

Tra questi il primo livello all’interno del quali si trovano aziende come Microsoft, Oracle e Cisco e poi AT&T, HP e T-Systems per arrivare infine alle società di servizi come Accenture, Ibm, Logica e Wipro.