Orange Business Services ha annunciato i risultati di un recente sondaggio, nel quale i responsabili IT appartenenti ai vertici di numerose aziende hanno confermato l’adozione di modelli di outsourcing e out-tasking, principalmente allo scopo di accedere a competenze altamente specializzate in ambito IT.
Il report, redatto sulla base delle risposte di oltre 600 responsabili IT appartenenti a società multinazionali operanti in un’ampia gamma di settori, ha mostrato che il 93% dei partecipanti ha intrapreso progetti pionieristici di outsourcing o out-tasking parziale con data center (30%), seguiti da progetti relativi al desktop management (14%) e alle reti dati (14%). Il 13% ha conferito in outsourcing le reti voce fisse e quasi l’11% ha adottato un modello hosted per le applicazioni aziendali.
Il motivo principale per l’outsourcing dei servizi non è la riduzione dei costi, classificatasi in seconda posizione a breve distanza, bensì la possibilità di accedere a competenze IT altamente specializzate offerte dai fornitori esterni, mentre il miglioramento dell’erogazione dei servizi agli utenti finali è risultato terzo in ordine d’importanza.
I risultati si sono mostrati leggermente più prevedibili nella parte relativa alle resistenze dei responsabili nei confronti dell’outsourcing: l’85%, infatti, ha risposto che teme una perdita di controllo, mentre i problemi inerenti alla sicurezza sono il quarto fattore inibitore e ciò dimostra che le preoccupazioni circa l’integrità e la sicurezza dei dati sono state parzialmente superate e che, attualmente, al centro dell’attenzione vi sono i problemi pratici legati all’adozione di un modello di esternalizzazione.
“I risultati dell’indagine sono molto incoraggianti circa il futuro dei modelli di outsourcing”, ha commentato Helmut Reisinger, Senior Vice President di Orange Business Services. “I responsabili comprendono chiaramente i vantaggi che questi modelli offrono e la loro attenzione si è spostata dalle preoccupazioni in materia di sicurezza alla necessità di garantire che gli investimenti non assicurino solo una riduzione dei costi, ma anche il trasferimento di conoscenza promesso dai fornitori esterni.”
Probabilmente a causa del ruolo di acceleratore dei modelli di outsourcing, l’innovazione congiunta è stata indicata come requisito indispensabile per il miglioramento continuo e l’adozione di servizi esternalizzati: l’85,5% dei partecipanti, infatti, la ritiene un fattore imprescindibile o, per lo meno, molto importante, mentre il 14,5% ha risposto di non ritenerla importante o di non avere un’opinione in materia.
L’ultima parte dell’indagine verte sulle migliori pratiche per la governance IT e sulle certificazioni in relazione alla gestione della spesa e delle infrastrutture dal punto di vista finanziario e normativo e, in quest’ambito, una quota significativamente alta dei partecipanti (85%) si è dichiarata soddisfatta del modello esistente.
Per quanto attiene il tema della conformità. il 52% ha dichiarato che ITIL ha svolto un ruolo fondamentale nell’ambito della governance: il 44% dei partecipanti ha indicato Sarbanes Oxley o Basel II come “molto importanti”, mentre solo il 15% ha giudicato COBIT “importante” o “molto importante”.