Marco Marinucci è il fondatore di Mind the Bridge, iniziativa no profit che da anni investe energie per formare giovani talenti e far sì che si decidano a uscire dal guscio per provare a realizzare i propri sogni e diventare imprenditori.
Il ponte tra Italia e Stati Uniti non è mai stato così frequentato: circa una decina di startup ogni anno trascorre di diritto, grazie alle selezioni di una Business Plan Competition che si svolge in Italia, un periodo di incubazione nella “palestra” (Gym) imprenditoriale della fondazione a San Francisco.
A queste si aggiungono inoltre le startup che richiedono di accedere al programma anche extra-competition, in particolari periodi dell’anno, attraverso una domanda di ammissione.
Nel Gym sono previste attività di mentoring, coaching e training, lezioni da parte di personalità eccellenti della Silicon Valley e supporto in vista dello sviluppo dei propri progetti imprenditoriali.
Inoltre, da quest’anno, è attiva anche la Startup Summer School che accoglie da luglio a ottobre neolaureati o wanna-be entrepreneur per 3 settimane di apprendimento teorico e pratico.
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A Data Manager Online Marco ha delineato un profilo medio di chi vuole realizzare una startup (35 anni, con alle spalle già esperienze e sopratutto con un PhD o un MBA all’estero).
Importante l’ottimismo che Marco trasmette: basta con il piangersi addosso e il continuo lamentarsi dell’assenza di politiche dedicate all’innovazione. “In questi cinque anni abbiamo dimostrato che se c’è la mentalità giusta e la voglia di mettersi in gioco completamente ce la si può fare”.
“Il futuro tecnologico vedrà il consolidarsi dei settori emergenti. Interessante invece l’attenzione per nuovi modelli organizzativi, quelli della cosiddetta “lean startup” che sarà il futuro su cui in America si sta già lavorando“.
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