L’Ue chiede una governace globale che vigili su Internet per evitare un nuovo scandalo Datagate e garantire che la Rete rimanga il motore dell’innovazione
A seguito delle rivelazioni di Edward Snowden sull’attività di spionaggio globale attuata dalla NSA e dalla GCHQ britannica, che sono tutte riportate sul sito di Glenn Greenwald The Intercept, gli utenti hanno perso fiducia nella Rete. L’Unione Europea, che in precedenza aveva preteso una legge anti-PRISM, ora chiede l’istituzione di una governance superpartes della Rete per evitare che si ripeta una situazione di questo tipo.
Le richieste Ue
Bruxelles chiede misure concrete per la “globalizzazione” delle funzioni svolte da IANA (Internet Assigned Numbers Authority) e ICAAN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), che ha recentemente rilasciato altri 700 nuovi domini generici. L’Ue inoltre chiede maggiore potere per l’Internet Governance Forum e l’istituzione di un Global Internet Policy Observatory che tuteli la trasparenza della Rete e la sua natura “non frammentata” e universale. L’Ue ha anche bocciato la proposta di dare il pieno controllo della gestione della rete all’ITU (International Telecommunications Union), l’agenzia ONU per le telecomunicazioni che ha calcolato che nel mondo solo il 30% dei giovani è nativo digitale.
“I prossimi due anni saranno fondamentali per ridisegnare la mappa globale della governance di Internet”, ha dichiarato il commissario europeo per l’agenda digitale Neelie Kroes, che continua la sua personale battaglia per l’istituzione della Net Neutrality nel Vecchio Continente. Il progetto di un web ad un’unica velocità era stato proposto negli Stati Uniti dalla FCC ma una corte d’appello di Washington ha dichiarato illegittima la richiesta.