La principale catena di librerie italiana, parte dell’omonimo gruppo editoriale, è l’azienda più attrattiva come potenziale datore di lavoro in Italia, seguita da Ferrero e HP. Riconoscimenti speciali a PwC, IBM e Coop Italia
Librerie Feltrinelli è la prima azienda in cui gli italiani vorrebbero lavorare. La principale catena di librerie italiana, parte dell’omonimo gruppo editoriale, si è aggiudicata a Palazzo Mezzanotte a Milano il Randstad Award 2013, il riconoscimento con cui Randstad, secondo player al mondo nel mercato delle risorse umane, premia le aziende con la maggiore attrattività verso i potenziali dipendenti. Al secondo posto Ferrero, l’industria dolciaria piemontese leader nel mondo, e sul terzo gradino del podio HP, la più grande azienda al mondo dell’Information Technology.
Giunto alla terza edizione, il Randstad Award è stato assegnato da Randstad sulla base dei risultati di un’indagine sull’employer branding realizzata dall’istituto belga ICMA in 18 Paesi. In Italia sono stati intervistati 7000 “potenziali futuri dipendenti” di età compresa tra 18 e 65 anni, che hanno espresso l’attrattività di 150 tra le maggiori aziende con oltre 1000 dipendenti, attive in 13 settori e considerate come potenziali datori di lavoro. L’obiettivo della ricerca è quello di indagare i principali criteri in base a cui gli italiani orientano le proprie scelte quando valutano l’azienda per cui lavorare, ma anche quanto e per quali fattori le aziende sono capaci di attirare l’attenzione di chi cerca lavoro o vuole cambiarlo.
I risultati dell’indagine
Dai risultati dell’indagine, risulta La Feltrinelli l’azienda più attrattiva da parte dei potenziali dipendenti, con il 61,1% delle preferenze degli intervistati. Ad ambire ad un posto nel mondo della cultura sono più le donne che gli uomini, ma l’interesse è comune a diversi target di età: il marchio risulta attrattivo sia tra i giovani di 18-24 anni e di 25-34 anni, che tra gli adulti di 45-54 anni e 55- 65 anni.
Subito dietro La Feltrinelli si colloca Ferrero, che ottiene il 60,9% delle preferenze. L’azienda piemontese famosa nel mondo per la Nutella e per tanti altri prodotti dolciari è apprezzata allo stesso modo da donne e uomini, da giovani e da potenziali dipendenti di età più matura. Al terzo posto HP: il 57,9% degli italiani, specialmente maschi di giovane età, ambisce a lavorare nel colosso dell’IT.
Tra le 20 aziende più attrattive come potenziali datori di lavoro, ben 14 sono marchi italiani, a conferma dell’importanza del Made in Italy anche nell’employer branding tra i lavoratori del Belpaese. La maggioranza delle 20 aziende più attrattive (il 35%) opera nel Fashion & Luxury, ma sono ben rappresentati anche il settore dell’Elettronica (25%) e i Media (15%).
“Da qualche tempo Randstad si sta occupando di orientare i giovani nelle loro scelte professionali e di soddisfare eventuali fabbisogni formativi in un’ottica di rafforzamento della propria spendibilità nel mercato del lavoro – afferma Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad -. Sono stato personalmente in molte scuole e ho colto tra i giovani disillusione e rassegnazione, con la voglia di lasciare il nostro Paese per trovare un posto di lavoro all’estero. Dalla ricerca Randstad Award emerge però che i marchi italiani sono ancora tra i più attrattivi: abbiamo eccellenze invidiate in tutto il mondo il cui successo si basa sulla qualità e sul talento dei loro lavoratori. Dobbiamo trattenere questi talenti e rendere le nostre aziende ancora più attrattive e competitive, riuscendo nel contempo a farle percepire come tali”.
“Se è difficile guadagnarsi riconoscimenti come questo quando tutto va bene, ancor più soddisfazione dà essere riconosciuti come un posto di lavoro ‘attrattivo’ in momenti di crisi come l’attuale – commenta Stefano Sardo, amministratore delegato Librerie Feltrinelli -. Merito di politiche che si basano sul rispetto e la chiarezza nei rapporti, sul quotidiano sforzo di identificazione e valorizzazione dei talenti, sulla ricchezza di esperienze e di opportunità che offriamo a chi lavora con noi, ben al di là di qualsiasi riconoscimento economico. E grazie, va confessato, all’ineguagliabile fascino di un lavoro che ha eletto a sua materia prima il libro e la cultura. Ma questo davvero non è merito nostro”.
“Negli oltre cento paesi in cui ci affermiamo come multinazionale italiana, la nostra lingua è unica: quella dei valori e delle persone Ferrero. Questo ci ha portato a diventare una delle più importanti industrie dolciarie al mondo – dicono da Ferrero -. Prodotti unici, straordinaria freschezza e qualità delle materie prime, stabilità finanziaria, responsabilità sociale, ambiente di lavoro stimolante sono i fattori di eccellenza di Ferrero. E così, dopo più di 60 anni di costante sviluppo, siamo orgogliosi di essere oggi una delle aziende più ambite in cui lavorare. Malgrado tutto, restiamo fedeli al nostro credo di serietà e sobrietà nel lavoro, perciò la soddisfazione per i risultati è uno stimolo a guardare avanti con fiducia, per raggiungere sempre nuovi traguardi in Italia e nel mondo”.
“Questo riconoscimento è una conferma per un’azienda globale come HP, che ha da sempre nel proprio DNA i concetti di innovazione e trasformazione, aspetti centrali nell’attuale contesto storico, in cui l’innovazione tecnologica rappresenta un fattore critico di successo – ha dichiarato Sergio Cereda, Human Resources Director di HP Italia -. Tale posizionamento si configura anche come un elemento attrattivo per i potenziali collaboratori, soprattutto per quelli più giovani. HP, come realtà globale ed internazionale, può definirsi un osservatorio privilegiato, in cui vengono promosse esperienze, competenze, formazione e una cultura legata alla mobilità della carriera. Si tratta di percorsi e punti di snodo concreti che poggiano su valori aziendali quali la storia e la filosofia dell’azienda, l’etica, la responsabilità sociale, per arrivare ad un vero e proprio ‘stile HP’”.
I RANDSTAD GLOBE
In occasione della cerimonia del Randstad Award sono stati assegnati anche altri quattro riconoscimenti speciali ad altrettante aziende che si sono distinte per attrattività nei singoli fattori indagati nella ricerca. PwC, IBM, Coop Italia e Ferrero hanno ricevuto i Randstad Globe per il primato riconosciuto dai potenziali dipendenti in alcuni degli elementi che determinano l’attrattività generale delle aziende come datori di lavoro. In particolare, PwC si distingue per le opportunità di carriera in crescita e IBM ottiene il primato nella formazione di qualità. Coop Italia invece è l’azienda più attrattiva per l’attenzione all’ambiente e alla società (CSR), Ferrero per l’atmosfera di lavoro piacevole, la sicurezza del posto di lavoro, il buon equilibrio tra vita professionale e privata e l’appartenenza ad un forte gruppo manageriale.
“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento – afferma Rodolfo Pesati, HC Partner di PwC – Essere considerati attrattivi per le opportunità di carriera riveste in questo particolare momento storico un significato molto importante. Esprime, infatti, non solo il ruolo rilevante di PwC nel mercato del lavoro ma, anche, il nostro approccio etico e fortemente meritocratico, attento allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane in ogni aspetto. Teniamo molto alle nostre persone e sosteniamo la loro crescita attraverso percorsi di carriera pianificati, programmi di formazione e opportunità di fare esperienze lavorative all’estero”.
“Uno dei valori che ispirano le nostre azioni, mai venuto meno in oltre un secolo di storia – spiega Serena Ottone, Learning Integrator di IBM Italia – è la dedizione al successo di ogni cliente. La sua centralità e il valore dell’esperienza che ne ricava trovano proprio nella formazione delle nostre risorse umane uno strumento di fondamentale importanza. Per questo i programmi dedicati al learning, sviluppati senza soluzione di continuità, mirano da un lato a incrementare le necessarie competenze professionali e dall’altro ad alimentare la capacità di esprimere leadership. E’ da quest’ultima che nasce il principale elemento di differenziazione dei nostri dipendenti: proprio ciò che il mercato ci riconosce”.
“E’ un riconoscimento importante per chi come Coop tiene assieme fin dalla sua origine le logiche di mercato con la responsabilità sociale – commenta Stefania Conti, direttore del personale e organizzazione di Coop Italia – e anche uno stimolo per continuare su una strada tracciata da tempo. Ricordo che la comparsa del primo prodotto del commercio equo e solidale nella grande distribuzione è opera di Coop – il caffè nel lontano 1995 -, le prime campagne green di Coop datano in tempi non sospetti – “Bianco il bucato azzurro il mare” contro l’abuso dei fosfati nei detersivi è del 1984 – e ancora oggi solo in Coop si trovano i prodotti di Libera Terra. Tanto più in questa fase di crisi è necessario essere sostenibili e competitivi: guardando alla responsabilità come filosofia di impresa e valutandola anche su un piano utilitaristico e pragmatico, oltre che etico, può essere considerata come un approccio economicamente vantaggioso per la riduzione dei costi o la qualità di spesa (spendere meglio). Noi siamo impegnati su questo concretizzando azioni che fanno bene all’ambiente e fanno ridurre anche i costi a tutti. Come nel caso dell’eliminazione delle lampade a incandescenza, delle borse riutilizzabili, del car sharing o più in generale della mobilità sostenibile, dell’acqua del rubinetto da bere. Questo riconoscimento è l’ulteriore riprova che abbiamo imboccato la strada giusta”.