Lenovo punta alle SMB e al consumer in Europa

Il secondo produttore di personal computer al mondo punta ora alla crescita nel mercato europeo dove, allo stato attuale, raggiunge i due digit solo per i clienti enterprise. Dopo un significativo rinnovo organizzativo punta ora alle piccole e medie aziende e al mercato consumer

A introdurre le nuove strategie di mercato e l’offerta atta a supportarle è Gianfranco Lanci, president EMEA, SVP Lenovo Group. Nella vasta gamma di prodotto presentato o in via di rilascio un ruolo importante giocherà l’ultrabook, a suo avviso strategico per il mercato: leggero, boot veloce, serie di elementi importanti dal punto di vista utenti. Non ancora decollati per una serie di motivi: crisi economica (prezzo elevato che dovrebbe ridursi nella fascia 499-699 euro); manca l’ottica (ci vuole tempo per capire come successo in passato per floppy). Con Windows 8 l’ultrabook avrà una nuova opportunità, ma anche la concorrenza dei tablet, anche se a parità di componentistica questi ultimi avranno lo svantaggio del maggior costo rappresentato dal touch (70 – 80 $).

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Per quanto riguarda i margini di profitto dell’azienda, leggermente inferiore alla concorrenza (Dell, HP), nonostante buoni risultati complessivi, ha attribuito il fatto a due fattori; la ricerca di un bilanciamento tra crescita e profitti (risultati comunque sopra le aspettative degli shareholder);  HP e Dell forniscono molti più servizi, il che alza il margine di profitto.

Filippo Praticò, vice president di Lenovo per il Sud Europa, con responsabilità di Francia, Italia, Spagna e Israele ha focalizzato l’attenzione sull’area di sua competenza. In sintesi: in Italia singole digit, 11% market-share nel settore dei pc commerciale, numero due in Israele.

La scelta di un’organizzazione molto concentrata a livello region e a livello country serve a essere più tempestivi a livello di mercato in tutti i canali, reagire più rapidamente alla richiesta del mercato. La strategia di Lenovo è di canale: a livello EMEA il canale copre il 94% del fatturato. Il portfoglio di prodotti: non solo pc, ma tutta la gamma di prodotti che ruotano intorno a questi, anche con soluzioni ibride.

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Lenovo ha il 16% in meno rispetto alla media di mercato di failure sui portatili, il che si traduce in minori problematiche. La strategia in sintesi: progettere il mondo enterprise (grande forza sia in termini di presenza che di prodotti) e incrementare SMB e consumer (grossi spazi di crescita in Italia e Spagna).

Mirko Poggi, country general manager, Lenovo Italy inizia dichiarando che l’obiettivo a livello mondiale del colosso cinese è diventare il numero uno e tra i primi tre in EMEA. In Italia è contribuire maggiormente ai risultati. Punto di partenza: 15% a livello enterprise (double digit), 7,5% in mediun business (aziende fino a 500 persone); nel resto del mercato (piccole imprese e consumer) quasi assenti. Ora occorre consolidare il mercato enterprise e attraverso cambio organizzativo, riprendere il business relazionale (rapporto diretto con le aziende più grandi) non come alternativa, ma come appoggio al canale. Grande leva sui nostri prodotti, in particolare Thinkpad. Altro prodotto su cui spingere workstation.

Aria di investimenti, dunque, per la fascia più bassa del mercato. Ad oggi i partner certificati in Italia sono circa 80: si prospetta un incremento, più che a livello numerico, su base territoriale.

La conclusione spetta a Giuseppe Finocchiaro, general manager consumer South Region, che puntualizza come Lenovo durante l’Elettronic Show di Las Vegas 20 abbia presentato 20 nuovi prodotti e altri siano in arrivo secondo la loro 4 screen device strategy. E la loro offerta è già significativamente vasta.