Le Major portano in tribunale Kim Dotcom

L’associazione che raccoglie le major hollywodiane ha fatto causa a Kim Dotcom per aver violato il copyright dei propri prodotti con Megaupload

Dopo anni di accuse a mezzo stampa, alla fine Hollywood ha deciso di avviare un’azione legale contro Kim Dotcom, il fondatore dell’ormai defunto Megaupload. La MPAA (Motion Picture Association of America), associazione che raccoglie le principali case cinematografiche statunitensi, ha depositato presso una corte della Virgina un documento in cui accusa l’informatico tedesco di violazione di copyright a scopo di lucro.

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MPAA vs Megaupload

“Megaupload non era un semplice servizio di cloud storage ma un centro per la distribuzione illegale di massa”, ha dichiarato Steven Fabrizio, legale della MPAA. Twentieth Century Fox Film Corp, Disney Enterprises Inc, Paramount Pictures, Universal Studios Productions, Columbia Pictures e Warner Bros Entertainment Inc affermano che Dotcom, che ha lanciato un proprio servizio di streaming musicale chiamato Baboom, abbia guadagnato centinaia di migliaia di dollari attraverso gli abbonamenti premium e abbia favorito lo storage di contenuti coperti da copyright sulla sua piattaforma. La MPAA, che ha stimato in 500 milioni di dollari le perdite provocate da Megaupload, ora chiede 150mila dollari per ogni infrazione.

Dotcom respinge ogni accusa

Dotcom, che ha fondato un partito politico in Nuova Zelanda, dal canto suo ha risposto alle accuse della MPAA su Twitter, sottolineando come le affermazioni delle major siano del tutto infondate. A luglio l’informatico, che ha creato una nuova piattaforma di file hosting chiamata Mega, è atteso in tribunale per la prima udienza sulla sua possibile estradizione negli USA, dove è accusato di riciclaggio, violazione di copyright e racket.

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