Un tribunale francese ha imposto la rimozione delle immagini dei festini luci rosse a tema nazista organizzati dall’ex presidente della Fia Max Mosley
Max Mosley, ex presidente della Federation Internationale de l’Automobile (Fia), ha vinto la sua personale battaglia contro Google. Il Tribunal de Grande Instance di Parigi ha imposto la rimozione dal motore di ricerca di Big G delle immagini dei festini bondage a tema nazista organizzati da Mosley. Le foto erano state scattate nel 2008 e mostravano il presidente della Fia mentre si intratteneva con ragazze vestite da gerarchi nazisti o da internate nei lager.
Il giudice Marie Mongin ha imposto a Google il pagamento a Mosley di 1 euro di danni e di 5mila euro per le spese legali. L’ex presidente della Fia ha chiesto a Mountain View di poter filtrare lui stesso le immagini compromettenti per poterle rimuovere in autonomia.
Google e la libertà di espressione
Non è la prima volta che Google è chiamata a rimuovere contenuti considerati offensivi da alcuni utenti. Ad esempio la tedesca Bettina Wulff, in passato consorte dell’ex cancelliere Christian Wulff, ha ottenuto la cancellazione dei suggerimenti di autocomplete che la descrivevano come una prostituta. Sebbene questa richiesta può considerarsi legittima, visto che la questione riguarda direttamente un servizio di Google, non si può dire lo stesso di quella di Mosley. A maggio di quest’anno l’Unione Europea aveva ritenuto Big G non responsabile dei contenuti presenti su siti terzi e visibili sul suo motore di ricerca. Lo stesso avvocato di Google, Daphne Keller, ha dichiarato che la sentenza dovrebbe “preoccupare chi si schiera a favore della libertà di espressione sul web”.