Laura Boldrini torna a parlare di violenza in Rete

Il presidente della Camera Laura Boldrini ha difeso Fazio, Bignardi e Augias dagli attacchi del Movimento 5 Stelle e ha chiesto maggiore rispetto in Rete

Il presidente della Camera Laura Boldrini, che ha messo al bando i social network dalle aule di Montecitorio, è tornata a parlare di violenza in Rete dopo aver chiesto, qualche tempo fa, maggiore rispetto a seguito di alcune minacce da lei subite. La terza carica dello Stato ha espresso solidarietà a Daria Bignardi, Corrado Augias e Fabio Fazio, presi recentemente di mira con parole molto forti da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà a Bignardi, Augias e Fazio: è in corso un pestaggio mediatico contro di loro. – scrive la Boldrini – La rete è uno spazio bellissimo ed è una grande opportunità ma non può essere usata in questo modo”.

Boldrini vs M5S

Il presidente della Camera è uno dei bersagli preferiti degli esponenti del Movimento 5 Stelle. Qualche giorno fa Beppe Grillo, che ha spesso accusato i media di essere collusi con la “malapolitica”, aveva posto questa domanda sul suo profilo ufficiale di Facebook: “Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?”. Di seguito al quesito il comico genovese aveva postato un video ironico creato da un seguace del Movimento.

I commenti al post erano per la maggior parte di carattere violento e sessista e la Boldrini aveva accusato gli autori di quelle affermazioni di essere “potenziali stupratori”. “Insulti e volgarità sono lontanissimi dal dare risposte ai problemi dei cittadini. La violenza istiga solo altra violenza”, aveva dichiarato il presidente della Camera.

Leggi anche:  Aruba Cloud MotoE Team, il progetto che unisce cloud e mobilità elettrica su due ruote

Grillo si era dissociato da questo episodio di violenza online ma il responsabile della comunicazione del M5S, Claudio Messora, ha poi rincarato la dose twittando: “Cara Laura, volevo tranquillizzarti. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori..tu non corri nessun rischio!”. Il tweet era stato poi rimosso e Messora aveva chiesto ufficialmente scusa sul sito di microblogging.