La tecnologia mobile può rallentare l’apprendimento dei bambini

Una ricerca statunitense ha messo in luce che l’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini al di sotto dei tre anni non accelera l’apprendimento e, al contrario, in alcuni casi lo rallenta

Oggi l’educazione digitale inizia prestissimo ma ciò non significa che sia un bene. Oltre a creare danni fisici, smartphone e tablet potrebbero rallentare l’apprendimento nei più piccoli. A dirlo è una ricerca del Cohen Children’s Medical Center di New York, che ha scoperto che l’utilizzo della tecnologia prima dei tre anni non solo non rende i bambini più “smart” ma anzi ritarda lo sviluppo di alcune funzioni fondamentali come il linguaggio. Il consiglio di evitare di dare il cellulare ai propri figli in tenera età non sembra quindi campato per aria.

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Lo studio

I ricercatori hanno analizzato 63 coppie con figli. Il primo utilizzo di uno schermo touchscreen avviene in media a 11 mesi. Il tempo di utilizzo delle nuove tecnologie mobili si attesta sui 17,5 minuti al giorno ma può arrivare fino a 4 ore al dì. Perlopiù i bambini sfruttano smartphone e tablet per guardare “show educativi” (30%), utilizzare app istruttive (26%), premere lo schermo a casaccio (28%) e giocare con app “non educative” (14%). La conclusione a cui sono giunti gli scienziati è che i bambini che utilizzavano software per l’apprendimento non avevano ottenuto benefici educativi rispetto ai coetani meno digitali. Inoltre, i piccoli che utilizzavano per la maggior parte del tempo app “non educative” risultavano avere un ritardo nello sviluppo del linguaggio.

“Abbiamo osservato nella nostra clinica che il giocattolo numero uno che i genitori danno ai figli sono gli smartphone – ha sottolineato Ruth Milanaik, autore principale dello studio – che ormai ha sostituito i libri e i giocattoli “tradizionali”. La tecnologia però non può rimpiazzare il contatto diretto con i figli, che è la miglior fonte di apprendimento”.

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