“La strada verso Olympia”, il road movie finanziato da crowdfunding su canali social

Finanziare creatività e socialità in tempi di crisi è possibile. Il web è lo strumento, il volontariato la sua leva, come dimostra IBM. La storia di Eleonora, il suo sogno e il road movie “La strada verso Olympia”

Mercoledì 24 aprile alle ore 12, presso la ‘Casa del Cinema a Villa Borghese’ a Roma, viene presentato al pubblico “La strada verso Olympia”, road movie finanziato con una campagna di crowdfunding attraverso i canali social e le community del web, che documenta il viaggio da Nettuno a Parigi di Eleonora, giovane paraplegica e fan dei Pooh.

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Eleonora è su una sedia a rotelle da quando è bambina. Ad aprile del 2011, a causa di una polmonite, entra in coma e resta per quaranta giorni tra la vita e la morte. Al risveglio rimane sei mesi in terapia intensiva.

“Colpito dal sorriso e dalla sua forza d’animo – dichiara Nicola Palmarini, Digital Marketing Manager di IBM Italia e promotore dell’iniziativa – un giorno le chiesi quale sarebbe stato il suo sogno. La risposta fu sorprendente: ‘andare a vedere i Pooh, all’Olympia di Parigi’. Ecco, mi parve un’idea pazza a sufficienza per provare ad avverarla”.

È così che nasce “La Strada verso Olympia”, il film di un desiderio realizzato solo contando sulle forze del networking e della Rete a dimostrazione che, in tempi di crisi, occorre battere strade alternative se vuoi dare vita a progetti che altrimenti resterebbero in un cassetto.

E proprio le modalità innovative di un viaggio a Parigi – il ricorso al crowdfunding, l’attenzione ai temi dell’accessibilità, la mobilitazione di tanti colleghi così come di sconosciuti coinvolti grazie ai canali social che hanno accompagnato idealmente Eleonora, la possibilità di disporre di un road movie da presentare nei giusti contesti – fanno di questo progetto una chiara testimonianza di come IBM intenda il volontariato: competenze distintive di professionisti che valorizzano il teamwork, al servizio della Comunità.

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Girato, diretto e montato da tre rigorosi e promettenti giovani film maker indipendenti – Claudia Di Lascia, Michele Bizzi e Federico Monti, sotto la supervisione del regista Marco Pozzi – “La strada per Olympia” segue il filone narrativo del road movie e rappresenta l’altro volto di questa storia, quello della co-creazione, ovvero del contributo partecipativo e collaborativo di diverse professionalità che si impegnano volontariamente per la sua realizzazione. Il racconto è quello di un sogno, certo, ma nel contempo è anche testimonianza delle difficoltà che una persona disabile incontra ancora oggi nell’attraversare l’Europa del nuovo millennio.

“Noi abbiamo documentato un percorso umano – dice Claudia Di Lascia, producer del film – e la geografia c’entra poco se non per sottolineare quanto le distanze fisiche esistano e siano ancora, come in questo caso, enormi. Ecco perché si è scelto di farlo camera alla mano, vicini alle emozioni, alle paure ma anche alla meraviglia della scoperta dell’inatteso, fino all’incontro con i Pooh nel mito del teatro Olympia di Parigi. Lì tutta l’energia si è fatta scintilla e le braccia di Eleonora, fino ad allora prive di forza, si sono alzate al cielo”.

Finanziato per la sua totalità dalla Rete, il progetto in questa sequenza di onde di networking ha permesso di raccogliere l’interesse e il contributo dell’Associazione ‘GenovaFa’, fin dalla sua fondazione dedicata ad applicare l’innovazione nel campo del sociale, e de ‘I teatranti di Nettuno’, una compagnia sempre pronta a contribuire sul territorio alla promozione della partecipazione sociale attraverso il teatro.

Ma alle spalle di tutto ciò c’è una leva partecipativa importante che fa parte della cultura di un’azienda come IBM: l’On Demand Community, iniziativa internazionale a sostegno del volontariato. In Italia, il programma conta oggi sull’iscrizione di più di 1.900 dipendenti e di 3.500 pensionati con un contributo totale superiore alle 197mila ore di attività.

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Il suo ruolo di amplificatore dell’iniziativa, tanto all’interno quanto all’esterno, è stato determinante.