La Silicon Valley chiede alla FCC di rivedere le regole sulla Net Neutrality

Un consorzio di grandi aziende hitech della Silicon Valley chiede alla Federal Communication Commission di rivedere le norme in corso di approvazione che limitano la Net Neutrality

Nel 2010 la Federal Communications Commission (FCC) aveva proposto una serie di iniziative per garantire la cosidetta Net Neutrality, cioè l’impossibilità da parte dei provider di fornire un servizio di Rete privilegiato alle aziende disposte a pagare un sovrapprezzo. Dopo le rimostranze di Verizon l’iniziativa è stata bocciata e la possibilità di un Internet a due velocità, cosa che in Brasile è divenuta di fatto impossibile con il “Marco Civil”, è diventata più concreta.

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Il rinnovamento dei vertici della FCC ha inoltre rivisto la posizione dell’agenzia sulla Net Neutrality. Le nuove norme proposte dell’ente USA sono considerate da molti una vera e propria limitazione della libertà del web. 

La Silicon Valley chiede un Internet aperto

In risposta al nuovo corso scelto dalla FCC, 150 grandi aziende della Silicon Valley, che pare non avessero un rapporto così ostile con la NSA, si sono unite in una coalizione per chiedere la revisione delle norme che riducono la neutralità della Rete.

In una nota congiunta Facebook, Amazon, Twitter, eBay, Yahoo!, Netflix, e molte altre società hitech, scrivono: “Negli ultimi 20 anni gli innovatori americani hanno creato diverse applicazioni basate su Internet, offerto contenuti e servizi che vengono utilizzati in tutto il mondo. Tali innovazioni hanno creato valore per gli utenti, fatto crescere l’economia, e permesso alle nostre aziende di diventare dei leader a livello mondiale. […] Internet rappresenta un motore di imprenditorialità e crescita economica. Tale commissione, quindi, dovrebbe tutelare il Web perchè rimanga una risorsa aperta per le comunicazioni e per il commercio”.

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Per domani, 15 maggio, è stata organizzata dalla FCC la votazione per l’approvazione delle nuove norme. In quest’occasione si saprà se ci sono stati cambiamenti in favore di un web più aperto.