La Security and Exchange Commission sta valutando se trasformare i Bitcoin in valuta reale. Le potenzialità sono enormi ma il rischio vale la candela?
La Security and Exchange Commission (SEC), l’ente statunitense che vigila sulla Borsa e che ha confermato che Apple non è un evasore negli USA, sta valutando l’ipotesi di rendere i Bitcoin, la moneta virtuale utilizzata per i pagamenti su Mega e il sito di vendita illegale di droga Silk Road, una valuta a tutti gli effetti. Bloomberg ha rivelato che la SEC sta prendendo in considerazione i “potenziali rischi legati alla moneta virtuale per la società”. L’ente e il Dipartimento di Giustizia USA, che aveva accertato l’esistenza di un cartello degli e-book ideato da Apple, avrebbero riferito che i Bitcoin non sono meno sicuri di qualsiasi altro strumento finanziario.
Bitcoin, rischio od opportunità?
Sulla possibilità di trasformare i Bitcoin in una moneta vera e propria è intervenuto anche il vice procuratore gnerale dell’Fbi, Peter Kadzik: “I sistemi di moneta virtuale possono essere gestiti da malintenzionati, come avviene per qualsiasi altro servizio finanziario, ma i sistemi di pagamenti online centralizzati non variano in modo significativo sia nel tipo che nel grado di illeciti finanziari che possono rappresentare”.
Al momento si stima che ci siano circa 12 milioni di Bitcoin in Rete e il loro valore unitario sarebbe arrivato a 500 dollari ed è in continua crescita. L’unico problema nel trasformare la moneta digitale in valuta corrente è che non c’è nessuna autorità centrale che ne governa il valore ma solo la legge della domanda e dell’offerta.
Le potenzialità della moneta digitale hanno attirato anche le attenzioni dei gemelli Winklevoss, resi famosi dallo scontro per la paternità di Facebook con Mark Zuckerberg. I due ex studenti di Harvard infatti avrebbero chiesto alla SEC di poter creare un fondo di Bitcoin e di poterlo quotare in Borsa come succede per i fondi Etf.