Dal Digital News Report 2014 emerge che i social network sono diventate piattaforme molto utilizzate dagli utenti per leggere notizie
Il Reuters Institute for the Study of Journalism di Oxford ha rilasciato oggi il rapporto Digital News Report, che ogni anno analizza le nuove tendenze del giornalismo. Dall’edizione 2014 dello studio è emerso che i social network sono diventati i mezzi privilegiati per leggere e condividere le notizie. In classifica appare sorprendentemente anche WhatsApp, che con i suoi ripetuti blackout ha mandato nel panico milioni di utenti.
Lo studio arriva dopo l’attacco del presidente del Gruppo L’Espresso, Carlo de Benedetti, a Google e i colossi del web. Il manager ha affermato che queste grandi realtà non seguono le stesse regole degli altri e attuano una concorrenza sleale.
News e social network: il rapporto è sempre più stretto
Il 35% dei 18mila intervistati utilizza Facebook, che con Paper ha dato nuovo slancio alle notizie sulla sua piattaforma, per leggere notizie almeno una volta a settimana. Twitter, che viene spesso utilizzato dai giornalisti per news real time ed è spesso utilizzato come fonte, è relegato solo al terzo posto dietro a YouTube (15%). Il sito di microblogging può consolarsi con il fatto che la piattaforma incentiva gli utenti a leggere con maggiore attenzione la notizia, anche se altre ricerche hanno registrato che questo trend non si è ancora affermato definitivamente. Tra i servizi più utilizzati per le notizie figura al 5° posto anche WhatsApp (6%). In Italia la percentuale degli utilizzatori dell’app di messaggistica per le news sale fino al 13%.
Ci sono anche altri aspetti che riguardano il rapporto social network-informazione. Acquistano sempre più importanza i singoli giornalisti che proprio attraverso queste piattaforme interagiscono con i lettori per guadagnare credibilità e cresce l’utilizzo delle weird news, ovvero le notizie create appositamente per diventare virali su Facebook o Twitter.
Passando oltre i social, dal rapporto emerge anche i giovani preferiscono sempre di più i new media mentre con l’avanzare dell’età ci si lega sempre più a quelli tradizionali, in particolare la televisione. Le testate online guadagnano terreno su quelle cartacee, anche se in Europa il gap rimane ancora ampio, e arriva un’ulteriore conferma che gli utenti non sono disposti a pagare per visionare contenuti digitali.