Per la Casa Bianca la NSA può continuare

La Casa Bianca si è opposta ad una modifica della legge che avrebbe limitato la spesa per la sorveglianza di massa da parte della National Security Agency

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L’emendamento proposto da Justin Amash, un repubblicano del Michigan, avrebbe messo un bel paletto alla capacità di spesa da parte del tribunale di sorveglianza del Foreign Intelligence che raccoglie informazioni di persone oggetto di un’inchiesta. L’ex tecnico informatico della NSA, Edward Snowden, ne aveva divulgato le procedure nel mese di giugno mettendo al centro delle operazioni della NSA numerose aziende del panorama hi-tech. come Verizon, Google e Microsoft.

Un rapporto stretto tra governo e aziende

L’autorizzazione per la NSA di raccogliere i metadati dalla massa era stata rinnovata la settimana scorsa dal giudice della FISC. Il Dipartimento di Giustizia aveva sostenuto che gli addetti avrebbero conservato solo i dati richiesti per la lotta al terrorismo, senza inviarli a terze parti, come i fornitori di servizi di telecomunicazioni. L’amministrazione Obama si era unita per affermare l’opposizione all’ “attuale sforzo della Camera di smantellare in fretta uno degli strumenti per l’antiterrorismo della nostra comunità di intelligence. Le contrapposizione dei detrattori non sono il prodotto di un processo consapevole, aperto e deliberativo”.

La proposta Amash

L’emendamento proposto dal Amash limiterebbe la collezione di numeri di telefono, del registro delle chiamate in entrata e della durata delle stesse, se relazionate ad un soggetto interessante per un’indagine di polizia. Google, Microsoft e altre società di Internet hanno cercato di affrancarsi dalle pratiche del tribunale FISC ma è stato impossibile. Le aziende hanno fornito alla NSA l’accesso in tempo reale ai contenuti sui loro server nell’ambito del programma PRISM, che le società hanno sempre negato. All’inizio di questa settimana, il Dipartimento di Giustizia ha chiesto al giudice FISC un prolungamento del termine per rispondere a Microsoft e Google per il via libera alla comunicazione dei dati richiesti alle società, affermando di aver bisogno di più tempo per negoziare la questione.

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Il dietrofront della Casa Bianca

Gruppi per i diritti come l’Electronic Frontier Foundation hanno descritto l’emendamento Amash come un passo importante nel frenare la sorveglianza della NSA. La Casa Bianca ha invece esortato i politici a rifiutare l’emendamento per “andare avanti con un approccio che tenga adeguatamente conto della necessità di una revisione ragionata di quali strumenti possono meglio garantire la nazione.”