L’Unione Europea deciderà oggi sulla sospensione dell’uso di pesticidi neonicotinoidi che stanno mettendo in serio rischio la popolazione di api nel Continente
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aveva lanciato l’allarme a fine gennaio: i pesticidi neonicotinoidi utilizzati in agricoltura stanno uccidendo la popolazione di api. Greenpeace ha stimato che la scomparsa di questi insetti non solo porterebbe gravi danni alla natura, bloccando in parte il ciclo di impollinazione, ma avrebbe ripercussioni anche sull’economia. La moria di api costerebbe all’Ue circa 22 miliardi di euro. Divieti parziali sono già in vigore in Italia, Francia, Germania e Slovenia e oggi si discuterà se estendere il blocco della vendita di questi pesticidi a tutti i Paesi membri.
Niente api niente raccolto
Da sole le api impollinano il 50% dei fiori garantendo così la riproduzione della metà delle piante della Terra. La loro scomparsa significherebbe un enorme problema per tutta la flora terrestre e di conseguenza anche per la fauna e per l’uomo. “La comunità scientifica italiana, europea e mondiale ha messo in guardia più volte sul pesante contributo che neonicotinoidi e altri pesticidi apportano al drammatico declino delle api. – ha spiegato Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace – Agire con urgenza per vietare questi prodotti, sia nella concia che nelle altre formulazioni, insieme agli altri pesticidi killer delle api, è il passo più urgente ed efficace per salvare le api e la loro opera essenziale per la nostra agricoltura e il nostro ecosistema”.