A Milano la ricca vetrina del Fujitsu World Tour, con il vasto portafoglio di tecnologie end-to-end per ogni settore di business: inclusa l’offerta – nuovissima per l’Italia – per le zone self-service delle banche. Tanta informatica e un unico comun denominatore: noi
Una tecnologia che non sia solo al servizio della produttività e dell’efficienza, ma che affianchi l’individuo nella sua funzione più distintiva: contribuire a una società che sia armonica e vivibile. Federico Francini, il responsabile di Fujitsu Italia ha presentato a Milano il Fujitsu World Tour, una vetrina dell’impressionante portafoglio di piattaforme, applicazioni, servizi che uno dei maggiori fornitori tecnologici globali sta aprendo quest’anno in 23 nazioni, coinvolgendo 8.000 clienti e partner come Intel e CA Technologies. Fujitsu ormai da tempo propone una visione, profondamente mutuata dalla cultura tutta giapponese del gruppo e della partecipazione, una visione “human-centric” dell’informatica. Al fianco di Francini, il CTO Global Business Joseph Reger ha esaltato in questo senso «un modello tecnologico capace di sostituire il termine “efficienza” con “creatività».
Francini ha sottolineato l’aspetto rivoluzionario della straordinaria esplosione del numero di dispositivi e delle connessioni che consentono a questi ultimi non solo di produrre, ma di scambiare e aggregare un numero enorme di dati. «Dall’analisi in tempo praticamente reale di questa incredible mole di informazioni può nascere la trasformazione del modo di fare business, di lavorare, di vivere. Fujitsu, con il suo portafoglio di soluzioni, dal desktop al supercomputer e nel pieno rispetto degli standard aperti, vuole essere il partner di questa trasformazione». Il chief technology officer ha però esortato al nutrito pubblico di aziende raccolto nella sala plenaria del Centro Congressi Milanofiori a non fare deleghe in bianco sull’innovazione: «le idee, la pianificazione, devono essere vostre, noi siamo in grado di affiancarvi in un percorso deciso da voi».
Ospite d’eccezione dell’apertura dell’evento, che è proseguito tutto il giorno con workshop e presentazioni della ricca offerta verticale di Fujitsu, il futurologo Vito Di Bari, che ha affascinato la platea con metafore efficaci e dati concreti. «Più di 40 anni fa nel suo libro “Future Shock” Alvin Toffler presentava il futuro come un animale da preda, pronto ad abbattere le aziende che non lo sentono arrivare. Il futuro non si muove mai così repentinamente, il problema è coglierne i segnali». Tutto lascia immaginare, ha detto Di Bari, che la rivoluzione della Internet delle Cose, il drammatico spostamento di fuoco dalla produzione al servizio, e quindi all’informazione e al dato, è già in atto e porterà, dopo l’inevitabile crisi dei vecchi modelli produttivi, a un nuovo rinascimento economico. «La previsione dei 50 miliardi di dispositivi connessi nel 2020 è sbagliata, ha detto Di Bari, all’Unesco ne ho calcolati 200 miliardi. Tra 15 anni ci saranno 26 dispositivi pro-capite e ciascuno di noi genererà 65 terabyte di dati all’anno. Le opportunità sono incredibili, solo le nuove necessità di ingegnerizzazione del dato daranno lavoro a 15 milioni di persone, con altri 40 milioni di posti che ricadranno in ambiti non-IT».
Dai trasporti all’healthcare, dalle utilities al government, è praticamente impossibile individuare un’area di mercato che Fujitsu non sia in grado di coprire end-to-end, ma con Data Manager Juan José Alert, direttore generale “Finanza e large account” dell’estesa geografia europea, ha voluto soffermarsi sulle novità che riguardano il settore italiano delle banche retail, industria dove la casa giapponese può vantare solide relazioni con i principali gruppi e moltissime realtà regionali. «Quello dei servizi bancari è un settore che sta cambiando radicalmente e investe moltissimo in innnovazione». Alert è basato in Spagna, la nazione europea dove da decenni il gruppo Fujitsu ha esportato le sue competenze in materia di self-service bancario, molto radicate in Asia. «Abbiamo iniziato con il cliente La Caixa, che oggi ha installato qualcosa come ottomila bancomat marchio Fujitsu». Da oggi la tecnologia e i servizi per gli sportelli automatici Fujitsu arrivano in altre nazioni dell’area tra cui l’Italia, dove secondo Angelo De Pace, sales director per il settore finanziario, ha già ricevuto le necessarie certificazioni. «Il nostro obiettivo, precisa Alert, è costituito dalle zone self service di nuova generazione che moltissime banche stanno allestendo; dove i nostri bancomat multi-funzione possono offrire servizi di prelievo, incasso, pagamento tributi». Tutto intorno, conclude Alert, i servizi di manutenzione, le soluzioni di sicurezza (tra cui il servizio di identificazione biometrica PalmSecure, in grado di abilitare l’uso di bancomat senza carte) ma anche il middleware e una miriade di applicazioni che le banche potranno dispiegare nel quadro delle loro strategie di servizio e customer experience multicanale.