L’impronta ecologica di HP si chiama Moonshot

Presentati i nuovi server che riducono richieste energetiche e ingombri ma senza perdere in potenza ed efficienza

“Progettato per i data center, costruito per il pianeta”. Questo è il claim che HP ha utilizzato per promuovere la nuova linea di server “Moonshot” (parte del più ampio progetto “Voyager”) che si pongono l’encomiabile obiettivo di ridurre costi e impatto ambientale pur mantenendo elevati standard qualitativi. Annunciati ufficialmente il 9 aprile, HP ha scelto l’elegante location dell’Armani Hotel a Milano per presentare alla stampa la nuova linea, fornendo importanti resoconti tecnico-pratici di come sia stato possibile realizzare un prodotto del genere grande “poco più di un’agendina”.

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Do more with less

Il costo odierno per la creazione di un data center è elevato – ci spiega Rosalba Agnello Industry Standard Server Country Manager, HP Italia – per mantenerne uno in vita servirebbero dalle otto alle dieci centrali elettriche. Con questa idea in mente abbiamo cercato in tutti i modi di ridurre l’impatto ambientale dei nostri sistemi, pur mantenendoli in cima alle vette del mercato”. La gamma Moonshot si focalizza sul superamento dei confini dei data center specializzandosi sulla fornitura di sistemi “software-defined”, che permettano di ottimizzare il carico di lavoro sulla base di specifiche richieste aziendali.

Tecnologia mobile

In rapporto alla tecnologia standard degli odierni server rack ad un processore – prosegue Agnello – HP è orgogliosa di presentare nuovi modelli che apportano significativi riduzioni in varie voci. Circa l’89% in meno di richieste energetiche, il 77% in meno di costo globali e uno spazio di ingombro ridotto dell’80%”. Tutto questo è reso possibile grazie alla realizzazione di server sulla base di microprocessori che sono comunemente installati negli smartphone e nei tablet e che permettono di limitare l’impiego energetico e di garantire un footprint ad alta densità, il tutto a costi decisamente inferiori.

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La nuova gamma

Nella piattaforma HP Moonshot rientrano il sistema Moonshot 1500 e i server HP ProLiant Moonshot che verranno proposti con i processori di diversi partner HP ciascuno adatto a uno specifico carico di lavoro. I ProLiant possono supportare fino a 1.800 server per rack occupando un ottavo dello spazio necessario ai server tradizionali con la capacità di offrire una reale soluzione al problema dello spazio fisico dei data center. I singoli chassis condividono i consueti componenti, incluso il fabric, la gestione HP Integrated Lights Out (iLo), l’alimentazione e le ventole di raffreddamento permettendo di ridurre la complessità e a limitare l’uso dell’energia e dello spazio.

Test casalingo

Se vi chiedete quanto può essere efficiente appoggiarsi sui Moonshot basti pensare che l’intero sito www.hp.com poggia proprio su server di questa gamma. “Migliaia di accessi giornalieri e nessun problema – sottolinea Agnello – questo fa capire come l’azienda ci tenga a sviluppare prodotti d’eccellenza, utilizzandoli in prima persona”. Il primo server HP ProLiant Moonshot è già disponibile con processore Intel Atom S1200 e supporta i carichi di lavoro di web-hosting. HP Moonshot 1500 è un’enclosure server in formato 4.3u equipaggiata con 45 cartucce Intel, uno switch di rete e i componenti di supporto. I nuovi server HP ProLiant Moonshot, il cui rilascio è programmato nella seconda metà del 2013, supporteranno gli ambienti emergenti web, cloud e di larga scala, nonché gli analytics e le telecomunicazioni. Quelli futuri saranno in grado di gestire Big Data, calcolo ad alte prestazioni, videogiochi, servizi finanziari, genomica, riconoscimento facciale e analisi dei video.