L’Fbi ammette: “I droni sorvegliano gli USA”

Il Direttore Robert Muller ha confermato al Congresso che i droni sono utilizzati per la sorveglianza nazionale “in casi molto particolari” e ora chiede leggi che ne regolino l’utilizzo

Il CEO di Google Eric Schmidt aveva lanciato l’allarme sul pericolo dei droni privati ma forse non aveva considerato che è il suo stesso Governo a farne uso sul territorio nazionale. Durante un’audizione del Congresso, Robert Muller, direttore dell’Fbi, ha confessato che il bureau utilizza veivoli di sorveglianza senza pilota su suolo americano. Il numero uno di Quantico sottolinea però come ciò avvenaga “molto raramente” e in “casi molto particolari”, come nel caso del bambino autistico sequestrato in un bunker sotterraneo.

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La privacy violata dal cielo

La rivelazione di Mueller in pieno scandalo PRISM ha scosso l’opinione pubblica americana e molti politici. La senatrice Dianne Feinstein, Presidente della Senate intelligence committee, è convinta che l’uso dei droni di sorveglianza sia molto più pericoloso per la privacy dei cittadini rispetto alle intercettazioni telematiche poiché i primi non sono soggetti a leggi precise. Nel frattempo il ministero della Difesa USA ha testato con successo il primo drone da combattimento in grado di decollare da una portaerei.

Muller ha risposto ribadendo l’utilità dei droni per “ottenere informazioni critiche difficili da reperire senza mettere a rischio il personale delle forze dell’ordine” e ha sottolineato che l’Fbi sta mettendo a punto delle linee guida per proteggere la privacy dei cittadini statunitensi. Il Direttore del bureau ha anche sottolineato come il lavoro dell’NSA abbai permesso di scovare numerosi terroristi e affiliati di Al Quaeda.

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