Secondo Tim Cook, ceo di Apple, il prezzo di un tablet non può scendere sotto i 500 dollari, sotto questa soglia di valore, afferma, si rischia di vendere solo tecnologia spazzatura
Non va tanto per il sottile Cook nel giudicare la concorrenza promossa da Amazon con il suo Kindle Fire, una piattaforma Android, largamente personalizzata, che punta a sfruttare un proprio ecosistema di applicazioni proprietarie, venduta al prezzo di 199 dollari. Ma la strategia di Amazon è sempre stata improntata a favorire le vendite assumendosi il rischio di margini di ricavo estremamente ridotti.
Alcuni analisti affermano che Amazon perde dai 10 ai 15 dollari dollari per ogni Kindle Fire venduto. Eppure occorre considerare che la politica di Amazon è tutta improntata a creare i presupposti per rendere il tablet sempre più popolare e accessibile in termini di prezzo di acquisto e, nello stesso tempo, sviluppare il vero business di riferimento fatto di musica, video, libri, periodici, quotidiani disponibili nell’ecosistema mediatico dell’internet company.
Cook non appare preoccupato dalla concorrenza di Kindle, non comprometterà il mercato di Apple, afferma, ma piuttosto l’area di prodotti che fanno riferimento ad Android, Motorola e Samsung in primo luogo. Mettere a confronto l’iPad e il Kindle è un esercizio di non grande utilità. L’iPad è complessivamente superiore, visto come device generalista.
C’è perfino chi lo pensa come un possibile sostituto al proprio laptop. Nulla di tutto questo è invece assimilabile al Kindle, essendo quest’ultimo uno strumento pensato per essere un reader, di musica, di libri ecc. Due tipologie di prodotto diverse, quindi, che hanno pochi punti di convergenza. Il Kindle non è provvisto di fotcamere, non ha microfoni, non ha funzionalità GPS, un puro dispositivo Wi-Fi, sprovvisto di connetttività cellulare. Insomma, confrontare l’iPad con il Kindle è come confrontare mele con pere.
Nell’ultimo anno Apple ha venduto una media di 10 milioni di iPad a trimestre. Il Kindle Fire ha all’attivo ordinazioni per circa 6 milioni di pezzi, cifre confortanti che testimoniano dell’attenzione del pubblico verso dispositivi in grado di proporre una sempre più accentuata differenziazione nella fruizione dei contenuti online. Il tablet appare quindi un mercato progressivamente più eterogeneo con una proposta di offerta che si distingue sia per i contenuti offerti, sia per la tecnologia di base.