Kim Dotcom: 5 milioni di dollari per aiutare Megaupload

Il paffuto austriaco vuole l’aiuto delle gole profonde per portare a galla la verità sulla chiusura del servizio di file sharing

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I fatti sono questi: nel 2012 Megaupload viene chiuso dopo che il suo fondatore, Kim Dotcom, viene accusato di diversi crimini, solo in parte connessi all’attività della piattaforma di condivisione file. Il ragazzo, dopo due anni, è convinto che dietro l’azione dell’FBI ci sia dell’altro, e per provarlo ha deciso di chiedere l’aiuto di tutti i suoi sostenitori, soprattutto di quelli più “informati”. Kim Dotcom crede fermamente di essere vittima di un inganno perpetrato dal governo americano e dai magnati di Hollywood, decisi di mettere la parola fine alla piattaforma che poteva mandare in rovina un’intera industria. Inoltre per Dotcom, i facoltosi nomi del cinema USA avrebbero promesso una certa “influenza” nel voto a Barack Obama se avesse fatto arrestare Kim Dotcom prima delle elezioni presidenziali.

Come provarlo?

Ma c’è un problema: come potrebbe Kim Dotcom provare tutto questo? Soprattutto, come potrebbe farlo quando è bloccato in Nuova Zelanda rischiando un’estradizione negli Stati Uniti? In un tweet recente Kim Dotcom ha ricordato la sua situazione critica: “Il mio caso è ingiusto, mi è stato impedito di scoprire e non ho mai avuto indietro i miei dati. Ho bisogno delle gole profonde, offro 5 milioni di dollari…”. La tattica è quella di coinvolgere tutti gli informatori che possano aiutarlo a portare avanti la teoria del complotto per cercare di convincere la corte neozelandese  della chiusura ingiusta di Megaupload. Il modo migliore per spifferare quello che sapete è contattare un sito specializzato o una redazione, che possa accogliere i vostri leak. Edward Snowden docet.

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