L’allarme sull’inquinamento atmosferico è di Legambiente con il rapporto “Mal’aria” che registra in 51 città su 95 il superamento del ‘bonus’ di 35 giorni all’anno di 50 microgrammi a metro cubo di valore medio giornaliero
La Pianura Padana è classificata come “zona critica con 18 città tra le prime 20”. Tra le prime 10 città della classifica ‘Pm10 ti tengo d’occhio’ c’è anche Milano con 106 giorni di superamento dei limiti di legge, oltre alle prime in classifica, Alessandria, Frosinone (120), Cremona (118) e Torino (118). Ma non è solo il nord a soffrire di cattiva qualità dell’aria: al ventesimo posto si piazza Napoli (85 giorni) a seguire Cagliari (64), Pescara (62), Ancona (61), Roma (57) e Palermo (55).
Il rapporto di Legambiente e l’intervento europeo
Secondo il rapporto di Legambiente lo smog (Pm10 e Pm2,5), ossidi di azoto (Firenze, Torino, Milano e Roma sono ai primi posti), ozono (prime le città del nord, da Mantova a Lecco), e l’inquinamento acustico (i decibel più alti si hanno Roma, Milano, Genova e Napoli) “minano salute e sicurezza dei cittadini”; per questo, sono necessari “interventi immediati per città più vivibili, moderne e sicure”.
“A chiedere all’Italia misure risolutive per ridurre l’inquinamento atmosferico – dichiara Rosella Muroni, direttrice di Legambiente – è stata l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia; il problema dell’inquinamento e del traffico non può più essere affrontato in maniera parziale”.
Le principali fonti di emissioni di polveri – spiega il report dell’associazione – sono “i processi industriali e di produzione di energia e in città prevalentemente il traffico e i riscaldamenti”.
Su questi settori “bisogna intervenire con Autorizzazioni (Aia) severe per siti produttivi e centrali, politiche di efficienza, diffusione delle rinnovabili e una nuova mobilità incentrata sul trasporto pubblico”.