Nasce la prima piattaforma nazionale integrata di “segnalazione anonima” che usa Tor e il software libero GlobaLeaks per informare su fatti illeciti conservando l’anonimato
Tutti abbiamo sentito parlare di WikiLeaks almeno una volta nella vita. Sappiamo che si tratta di un’organizzazione no-profit creata per la ricezione di materiale “scottante” che riguarda tutto il mondo. Tuttavia non tutti sanno come poter segnalare notizie o fatti interessanti a chi di dovere senza rischiare per la diffusione della propria identità. Non a caso due delle gole profonde più famose degli ultimi mesi, Bradley Manning ed Edward Snowden, sono usciti allo scoperto, anche perché la loro identità è saltata fuori.
Cos’è IRPILeaks
Con il lancio di IRPILeaks non c’è più bisogno di inviare email anonime a Julian Assange. Si tratta di uno strumento pensato per chi vuole inviare informazioni condifenziali con la necessità di rimanere anonimo. La segnalazione permette di fare il primo passo per attivare il lavoro dei giornalisti dell’Investigative Reporting Project Italy (IRPI), ovvero di quegli specialisiti nel campo dell’informazione investigativa in grado di portare alla luce fatti socialmente rilevanti come soprusi, corruzioni, azioni collusive con le mafie e così via.
Protocollo di sicurezza
IRPILeaks utilizza un software libero per consentire a chiunque di inviare la propria segnalazione. Si tratta di GlobaLeaks sviluppato dal Centro Hermes. “Abbiamo notato anni fa che la rete avrebbe potuto raggiungere tutte quelle persone che soffrono silenziosamente l’omertà, che hanno perso la speranza di poter risolvere i problemi che li circondano. La tecnologia non può risolvere di certo questi problemi, ma può almeno agevolare la persona che vuole raggiungere chi è disposto ad ascoltarlo e a indagare sul suo caso, per comprendere se è nel pubblico interesse” – ha detto Claudio Agosti, Presidente di Hermes. IRPILeaks non vuole solo ricevere leaks da tutti i cittadini ma anche informare su come fare per proteggersi in situazioni simili. Per questo sul sito è presente una sezione particolare con un protocollo di sicurezza per i whistleblower (gole profonde) con i rischi legati all’ambiente sociale, informatico e le relative protezioni esistenti.