iPad2, l’irresistibile leggerezza di Apple

Più bello di prima, più potente, grazie al nuovo processore, più sottile, più leggero, ma nella sostanza sempre uguale a se stesso, anche nei prezzi. Arriva l’iPad2, seconda versione del popolare tablet Apple.

Anche Steve Jobs è sempre uguale a prima. Nonostante sia ufficialmente in malattia, è tornato sul palco dello Yerba Buena Center di San Francisco con lo stesso entusiasmo di sempre per annunciare il rilascio della nuova generazione iPad. Nel corso del 2010 ne sono state vendute 14,8 milioni di unità, un volume di vendite che ha generato un fatturato di 9,5 miliardi. Abbiamo il 90% di market share, afferma Jobs, e la competizione espressa da altri vendor è solo un rumore di fondo. Per il guru della società californiana l’iPad appartiene ormai alla categoria di prodotti dell’era del post-PC. Insomma, il passato (Microsoft) è passato e nulla potrà essere come prima.

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Videocamera fronte-retro, processore che garantisce prestazioni di gran lunga superiori rispetto a quello utilizzato nella precedente versione. Le modifiche apportate costituiscono un’evoluzione soft, in larga parte attesa. Un lifting di modesta portata che dovrebbe comunque consentire a Apple di confrontarsi al meglio con quanto annunciato dalla concorrenza. Motorola, Samsung, Rim, il 2011 si presenta come l’anno in cui il tablet Apple si misurerà con prodotti mirati allo stesso pubblico cui ha finora puntato l’iPad. Tecnologicamente, rispetto alla concorrenza, il prodotto Apple non ha nulla che possa essere considerato un valore aggiunto. La connessione garantita è sempre 3G, il supporto Flash inesistente. E tuttavia la forza di Apple, è di essere riuscita a far diventare l’iPad un prodotto  di culto, unico, irripetibile, diverso per design da tutti gli altri prodotti sinora rilasciati sul mercato.

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Ancora più strategici e consolidati, rispetto alla concorrenza, sono i rapporti che Apple ha stabilito con player del mercato editoriale, sia per i libri, sia per i quotidiani e le riviste. Non ultimo, per Jobs è strategico avere creato un vero e proprio ecosistema delle applicazioni, determinando un rapporto privilegiato con gli sviluppatori software le cui applicazioni messe in vendita via AppStore hanno generato un fatturato di oltre 2 miliardi di dollari.

Rispetto al passato il mercato nato attorno alla generazione del tablet rivela una dinamica del tutto nuova. Nel mercato del personal computer, il brand Wintel, si era sempre contraddistinto per essere la tecnologia più popolare, a basso costo. La discriminante nell’acquisto di un prodotto Apple è sempre stato il il prezzo. Non è più così. Ha ragione Jobs ad affermare che siamo nell’era post-PC. I tablet della concorrenza non competono più con Apple in termini di costi e l’iPad è di fatto diventato, all’interno di questo segmento di mercato, un prodotto popolare. Un problema per chi vuole sfidare Apple.

Nessuno, per il momento, è riuscito a rilasciare prodotti equivalenti a costi inferiori. Interessante a questo proposito è l’analisi compiuta da Bernstein Research secondo la quale la capacità di Apple nel sostenere prezzi competitivi dipende da una logica industriale estremamente efficace, dalla possibilità di veicolare più di un terzo dei propri prodotti attraverso il canale online e retail degli AppStore e, non ultimo, dalla scelta di continuare a sviluppare in proprio la personalizzazione e integrazione dei processori utilizzati.