Intesi Group e Sinossi Software lanciano I-AM, la nuova soluzione di strong authentication

I-AM (Identity Authentication Model) è un progetto Open Source per le esigenze di Amministrazioni pubbliche, cittadini, banche e imprese: sicurezza, semplicità e libertà, con una sola credenziale d’accesso ai servizi

Intesi Group SpA, azienda italiana operante nell’Information & Communication Technology con specializzazione in prodotti e servizi di Firma Digitale e Application & Service Management, e Sinossi Software – Agile Community Intelligence annunciano il rilascio di I-AM e la sua integrazione in PKBox di Intesi Group, il server di sicurezza più potente e flessibile sul mercato per la gestione delle operazioni di Firma Digitale Massiva e Remota a norma di legge e per il supporto alle applicazioni che debbano occuparsi della sicurezza logica dei dati.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

I-AM (Identity Authentication Model) è un progetto Open Source che libera gli utenti dal dover memorizzare username e password differenti per ciascuno dei servizi cui accedono e rappresenta l’ideale per organizzazioni con grandi basi-utenti quali istituti bancari e amministrazioni pubbliche.

Con I-AM s’inverte il tradizionale processo d’identificazione, perché l’identità elettronica di cittadini e utenti non è imposta volta per volta dal servizio cui accede, ma è indicata da loro stessi al momento della scelta e dell’utilizzo di un servizio, proprio come accade nel mondo reale.

Cittadini o utenti ottengono, infatti, una sola credenziale – rilasciata da uno degli Identity provider autorizzati – e possono utilizzarla per autenticarsi in qualsiasi servizio abilitato ad accettare I-AM. Soluzione estremamente versatile e sicura, I-AM supporta l’uso di qualsiasi strumento per la generazione di One Time Password (OTP), mediante strumenti ormai in possesso di chiunque quali smartphone, cellulari tradizionali e PC, indipendentemente dai rispettivi sistemi operativi e senza costringere a dotarsi di token o altri dispositivi di creazione di OTP.

Leggi anche:  Kaspersky scopre Coyote, il trojan bancario che ha colpito più di 60 istituti di credito

Secondo la filosofia peculiare dell’Open Source, ogni attore coinvolto nel processo di autenticazione può verificare, in qualsiasi momento, la consistenza e correttezza dei percorsi di verifica della propria credenziale, senza il tradizionale controllo di un’autorità teoricamente super partes, affidato invece a ciascun utente e organizzazione aderente al network, che costituisce così una vera e propria Open Community.

Il risultato è che, ad esempio, un cittadino può passare da un servizio all’altro di una o più amministrazioni pubbliche tra loro federate, senza digitare credenziali diverse.

Nel caso di banche e imprese, invece, queste potranno decidere – per proprie strategie commerciali – di installare I-AM in modalità stand-alone, cioè escludendo l’interoperabilità con altri soggetti esterni e potenzialmente concorrenti, ma agevolando i clienti nel passaggio e nella fruizione di diversi servizi all’interno della propria offerta.

L’organizzazione che adotta la soluzione I-AM può, peraltro, “marchiarla” con il proprio brand.

“I-AM costituisce un modello ergonomico di autenticazione federata. Una definizione che può apparire ostica – afferma Egidio Casati, CEO di Sinossi Software e Co-founder di I-AM Association– ma che invece ne esprime la capacità e l’ambizione di essere un modello generale di sicurezza per le organizzazioni attente a un’identificazione certa e sicura dei propri interlocutori. E’ un modello iperbolicamente ‘ergonomico’ perché affranca gli utenti dall’obbligo di token e dispositivi similari, semplificandone drasticamente le operazioni di accreditamento e conferendo loro massima libertà nel passaggio immediato da un servizio all’altro, o addirittura tra diverse organizzazioni, grazie a un sistema ‘federato” di autenticazione. Siamo pertanto convinti che, grazie alla collaborazione con un partner qualificato e riconosciuto sul mercato quale Intesi Group, I-AM potrà progressivamente diffondersi ed essere sempre più apprezzato”.

Leggi anche:  Stato dell’infrastruttura di videosorveglianza: Allied Telesis presenta i risultati di una recente indagine globale

Grazie all’integrazione in PKBox, ogni utente in possesso di una credenziale I-AM potrà accedere anche ai servizi di firma digitale ed elettronica avanzata remota di Intesi Group con il minimo sforzo, in totale sicurezza, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

“Selezioniamo i nostri partner tecnologici in base a caratteristiche precise – spiega Fernando Catullo, amministratore delegato di Intesi Group – e Sinossi Software è un’azienda che ha nel proprio DNA l’attenzione costante all’innovazione e la capacità di tradurla in soluzioni concrete ed efficaci, tratti fortemente distintivi anche di Intesi Group. Integrando I-AM nel nostro PKBox siamo convinti di poter apportare un beneficio misurabile e inedito ai nostri clienti nell’erogazione dei propri servizi, con vantaggi evidenti anche per chi di questi fa uso o richiesta. In particolare, nei settori bancario e della pubblica amministrazione”.