Giovanissimo, attivissimo sui social network, fresco vincitore di Italia’s Got Talent. Lui è Daniel Adomako, un sorriso luminoso e l’entusiasmo dei suoi 22 anni: due armi efficaci per presentare il suo ep d’esordio, in uscita oggi, intitolato semplicemente Daniel Adomako
«I talent show sono come la tecnologia: ci danno nuove possibilità»
Nato in Ghana il 21 febbraio 1991, Daniel Adomako ha seguito la famiglia in Italia, in provincia di Brescia. E’ arrivato nel 2004, e già cantava. L’incontro con la musica, infatti, è avvenuto quando Daniel aveva appena 3, forse 4 anni: ha iniziato prestissimo a cantare nel coro della chiesa protestante, e non ha mai smesso di coltivare la sua passione. Passione che oggi si concretizza nella pubblicazione dell’ep Daniel Adomako.
Datamanager: Il coro della chiesa, i primi concorsi, poi le selezioni di X Factor (che non hai passato per un soffio, nel 2010 e nel 2011), SanRemo Social nel 2012 e, infine, la vittoria a Italia’s Got Talent. Cosa ti è rimasto di tutte queste esperienze?
Daniel Adomako: Diversi amici e una consapevolezza diversa: ogni volta si impara qualcosa, anche quando non sono arrivato fino in fondo a X Factor e non sono salito sul palco del Festival. Ero comunque tra i 60 finalisti, poi ridotti a 6: è andata già bene così.
Pare evidente che tu sia favorevole ai talent show…
Sì, ma perché oggi sono il modo più diffuso per trovare talenti. I talent per la musica sono come la tecnologia: ci danno nuove possibilità, sfruttiamoli.
Sei in bilico tra pop e lirica, tu che sei sopranista.
Sì, ma non vorrei scegliere: mi piacerebbe cantare entrambi i generi.
Raccontaci qualcosa del tuo ep.
E’ stato fatto tutto in due giorni. Abbiamo scelto il singolo, Per sempre: l’ho sentita e ho capito che dovevo cantarla. Ci sono altri tre inediti e tre brani registrati live durante Italia’s Got Talent. In studio ero agitato, avevo paura di sbagliare.
Come tutti i ragazzi, o quasi, sei molto attivo sui social network: sei su Twitter e su Facebook, come ti trovi?
Sui social sono arrivato perché volevo tenermi in contatto con gli amici, e per chiacchierare – io chiacchiero tanto, si capisce (ride, nda)? Durante Italia’s Got Talent e dopo la vittoria, ho ricevuto tantissimi messaggi e molti complimenti; ho cercato di rispondere a tutti. Cerco di farlo ancora, finché le persone non diventeranno troppe. Speriamo che diventino troppe!
Sei stato colpito dal fenomeno degli haters?
Sì, ma alla fine sono solo persone che esprimono un’opinione. Se a qualcuno non piaccio, e lo scrive, non ci sto male: c’è qualcun altro che mi apprezza. C’è chi ha commentato perché ho vinto, perché non sono italiano, perché non sono di colore… ma io non mi faccio problemi. Reagivo così anche a scuola: i bulli li incontriamo tutti, ma rispondendo con un sorriso o con l’indifferenza di solito si neutralizzano.
Internet ti ha fatto conoscere qualcuno con cui poi hai collaborato o hai in programma di farlo?
Ho cantato con Mika grazie a YouTube. Ero andato a vedere un suo concerto e in quell’occasione ho conosciuto una signora, sua fan, che mi aveva visto in tv. Ci siamo tenuti in contatto con Facebook, finchè un giorno mi ha segnalato che Mika cercava coristi per un suo live. Ho girato un video e l’ho caricato su YouTube: mi hanno chiamato e così ho cantato con il Mika’s Polka Dot Choir, nel suo concerto di Padova del novembre scorso.
Mika potrebbe essere uno dei guidici del prossimo X Factor italiano.
Penso che piacerà al pubblico perché è una bellissima persona.
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