Jolki, il futuro del mercato immobiliare

“In Rete abbiamo a disposizione un’enorme quantità di informazioni, che possono essere utili per arricchire gli annunci immobiliari, e permettere al visitatore di farsi un’idea sempre più completa non solo della casa ma anche della zona in cui si trova”

Quando due tra i ragazzi più svegli che lavorano nel mondo dell’IT italiano si incontrano e lavorano a un progetto comune è facile predire che sarà un successo. L’idea è semplice: utilizzare la geolocalizzazione per favorire lo sviluppo del mercato immobiliare. Abbiamo parlato di Jolki con i due fondatori. Lorenzo Viscanti e Marco Magnocavallo.

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Qual è la genesi di Jolki?

L’interesse per il settore immobiliare nasce guardando i siti presenti in Rete, che sono ancora gli stessi di diversi anni fa, senza innovazioni rilevanti. Su Internet abbiamo a disposizione un’enorme quantità di informazioni, che possono essere utili per arricchire gli annunci immobiliari, e permettere al visitatore di farsi un’idea sempre più completa non solo della casa ma anche della zona in cui si trova.

Abbiamo pensato di cominciare offrendo alcune informazioni che caratterizzano le zone in cui si trovano gli immobili visualizzati. Il quartiere è ricco di attività commerciali? Ci sono servizi per le famiglie nelle vicinanze, come scuole, parchi e biblioteche? Ormai questi dati sono disponibili online, grazie agli utenti che condividono i checkin tramite social network come Facebook e Foursquare.

In questo modo è nato il Jolki Index, il nostro indice che analizza le città strada per strada offrendo informazioni che permettono di capire meglio cosa aspettarsi da ogni zona e qual è il suo valore. Come esempio, ecco le mappe delle varie zone di Roma e Milano.

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Che tecnologia c’è sotto?

Abbiamo sviluppato una tecnologia in grado di analizzare i checkin condivisi sui social network dagli utenti, in forma aggregata ed anonima. Raccogliendo decine di migliaia di checkin ogni giorno siamo in grado di produrre un’analisi geolocalizzata rappresentativa di quello che realmente accade in città, in tempo reale, zona per zona.

Quale sarà il vostro business model?

Internet è una potentissima piattaforma per collegare venditore ed acquirente, ed anche noi contiamo di guadagnare secondo un modello basato sui lead, i contatti offerti a chi vende, che vengono remunerati sulla base di accordi specifici, che stiamo firmando con alcuni network di agenzie. Poi naturalmente pensiamo di vendere anche spazi pubblicitari sulle nostre pagine.

La geolocalizzazione è annunciata come la killer application, perché?

L’utilizzo di Internet all’interno degli spazi urbani è un trend sempre più in crescita. Basti pensare che, in Italia, le ricerche a carattere locale rappresentano quantitativamente il maggior numero di queries eseguite sui motori di ricerca, secondo dati forniti dalla stessa Google.

Internet sta solo ora cominciando a giocare un ruolo fondamentale in questo mercato, il cui valore economico è impressionante; Groupon ne è un esempio, ma anche l’interesse di colossi come Facebook e Foursquare, che investono molto sui deals locali.

Inoltre la diffusione degli smartphone, il cui utilizzo è spesso legato alla geolocalizzazione di informazioni e servizi, porterà inevitabilmente una ulteriore crescita.

Molti hanno fallito, qual è il vostro asso nella manica?

È il momento buono per innovare nel settore immobiliare, e la diffusione degli strumenti di geolocalizzazione offre una buona opportunità per arricchire di informazioni gli annunci. Siamo sicuri che gli utenti gradiranno tutti questi strumenti che mettiamo a loro disposizione.

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La nostra tecnologia può essere applicata in molti altri settori, a cominciare dal turismo e dal marketing di prossimità, capaci di generare buoni numeri in termini di traffico e di investimenti pubblicitari.

Siete stati finanziati fino ad ora? C’è qualche VC dietro?

La nostra fortuna è quella di lavorare in un team che ha già affrontato diversi progetti che hanno caratteristiche in comune con Jolki: lo sviluppo è stato totalmente autofinanziato e ha richiesto circa un mese di lavoro. Contiamo di generare le prime revenues già nelle prossime settimane.

I finanziamenti alle startup sono fondamentali per creare servizi e tecnologie innovative. Creare un sito o un’applicazione web richiede grande professionalità, ma ha costi ridotti, mentre sono necessari conoscenze ed investimenti per portare traffico e clienti sui propri siti.

Quando sarà online la piattaforma e con quali città?

Jolki è già disponibile in dieci città italiane (oltre a Milano e Roma, sono già presenti Bologna, Torino, Padova ed altre grandi città). Entro l’estate vogliamo arrivare alle trenta maggiori città d’Italia, per poi guardare verso altri Paesi europei.

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Lorenzo Viscanti – Nel 2006 ha lanciato in Francia Wikio, una piattaforma di aggregazione di news diventata leader in Europa. In seguito ha creato un’agenzia Web, Mikamai, che lavora con importanti clienti principalmente del settore moda e media. È appassionato di contenuti e scrittura e nel 2009 ha ideato Sveltopedia, un’enciclopedia collaborativa ironica scritta alla maniera di Twitter, in 140 caratteri.

Marco Magnocavallo – nel 2004 ha fondato Blogo.it, di cui nel 2007 ha ceduto una quota a Dada Spa e nel 2008 un’ulteriore quota. Blogo raggiunge ormai 12 milioni di utenti unici mensili in quattro paesi, è ora la terza proprietà web in italia per numero di utenti raggiunti dopo Espresso e RCS. A inizio 2011 ha venduto Blogo a Populis per 6 milioni di Euro. Nel 2009 insieme a Juliette ha ideato Blogstargame, gioco in scatola sulla blogosfera italiana prodotto in 1000 esemplari e distribuito anche gratuitamente online con licenza Creative Commons.Nel 2010, partendo da un’idea di Juliette, ha cofondato Tipsandtrip.com, taccuino di viaggi su web e iPhone. Sempre nel 2010 ha iniziato a lavorare a Dreamr.com..

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