Parte la prima edizione dei giorni dedicati alla rete per fare massa, business e rendersi conto di quante imprese nazionali abbiano già scommesso (e vinto) sul web
Internet è un luogo che fa ancora paura. Paura di essere truffati, di cadere nelle trappole del bullismo, della prostituzione dell’immagine o di qualche maniaco pedopornografico. I TG e i notiziari locali spesso puntano il dito sull’altra faccia della medaglia, troppo poco sul lato buono della luna, quello che rappresenta la new economy, la voglia di innovare e di fare impresa. Da tali e forti premesse nascono gli Internet Days, due giorni di incontri voluti da aziende privati e istituzioni pubbliche, in primi dal Comune di Milano.
I giorni della rete
Partiamo da quello che non sono. Gli Internet Days non sono giorni in cui parlare di quello che si potrebbe fare, o meno, a livello nazionale, culturale e imprenditoriale. Gli Internet Days non sono un contenitore di buoni propositi, una sorta di “volere” senza “potere”. Qui c’è dell’altro. Gli Internet Days rappresentano quello che l’Italia, e le sue aziende, hanno già fatto sul web, casi di successo, di analisi e, perché no, da seguire per rendersi conto di come un forte incentivo all’economia nostrana possa arrivare dai nuovi media. “Il Comune è vicino agli sviluppi del web – dice Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano – e non è semplice visto che spesso tutto sembra andare da un’altra parte”. La paura di buttarsi nel mare violento del web è tanta e per questo Milano ha deciso di porre una sorta di garanzia a chi vuole scoprire internet senza farsi troppo male. “Siamo la prima città italiana – prosegue Tajani – ad aver avviato una collaborazione con la Procura per aiutare le persone che vengono raggirate sul web anche con un fodno per le vittime di reati informatici che spesso non trovano un corretto posizionamento tra quelli classici”.
Le opportunità del web
Sulla stessa falsariga è Roberto Silva Coronel, l’ideatore degli Internet Days: “Internet è un’opportunità per le imprese, per l’Italia e per il suo sviluppo. Considerato il livello di grave arretratezza in termini di conoscenza del mondo digitale, credo che questa manifestazione possa essere l’occasione giusta per nuove idee, spunti e opportunità”. Internet è sbarcata in Italia quasi vent’anni fa, da allora, secondo i relatori, poco è cambiato se non per volontà di piccole e medie imprese, spesso micro imprese, che hanno voluto scommettere sulla rete quale nuova piattaforma di sviluppo economico.
La paura di navigare
Secondo Layla Pavone, Presidente Advisory Board Internet Days e Consulta Digitale Assocom e Managing Director Isobar: “Le istituzioni spesso dicono di essere vicino ai cittadini per supportarli in nuove esperienza. Spesso però ci si perde tra mille burocrazie, cavilli e scartoffie, dimenticando che la rete è veloce e come tale va interpretata. Non si può pensare di affibbiare all’economica digitale le stesse prerogative di quella classica, si basano su culture e stili di adozione diverse, spesso non comparabili”. Lo dice anche un’anticipazione di alcuni dati dell’indagine “Gli italiani e la rete: le opportunità vincono sulle paure” a cura si SWG. Spesso l’opinione pubblica vede il web in maniera molto più positiva di ciò che si pensa, bisogna far crescere l’idea che se c’è un nuovo spazio di business, questo può essere utilizzato da tutti, secondo certe regole e criteri.
Il palinsesto della due giorni
Proprio i criteri e le abitudini degli italiani sono al centro della riflessione di Pietro Cerretani, Coordinatore Advisory Board degli Internet Days e Fondatore de “La settimana della comunicazione” che si tiene a Milano. “Per la prima volta si organizza in Italia un evento che dà ampio respiro alle imprese che lavorano sul digitale e ai suoi sviluppi. Gli incontri verranno svolti in due assemblee plenarie, una per giorno, legate da due linee guida distinte. Il primo giorno si parlerà del panorama internazionale con gli interventi di figure illustre di big del web come Facebook, Google, LinkedIn. Il secondo invece sarà rivolto a come cambiano i comportamenti degli utenti in rete con interventi di personaggi di spicco del panorama nazionale e di start-up di successo.