A cura di Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager IG&ME Micro Focus
Il mainframe rimane ancora oggi alla base dell’architettura IT per moltissime aziende, nonostante i pronostici lo diano per spacciato da decenni: una dimostrazione della sua vitalità arriva da IBM, che ha annunciato un aumento del 50% dei ricavi, proprio da mainframe.
Il mondo della tecnologia, tuttavia, sta evolvendo; i giochi stanno cambiando e anche il mainframe deve tenere conto delle nuove esigenze degli utenti e deve confrontarsi con i nuovi trend tecnologici – uno per tutti il fenomeno del Cloud Computing.
Alcuni recenti ed eclatanti casi, in cui l’interruzione del mainframe è costata cara in termini di reputazione e quota di mercato ad importanti aziende mondiali, hanno rimesso in discussione l’affidabilità di questo sistema, già percepito come costoso e obsoleto.
Sono ancora comunque molte le organizzazioni, soprattutto di grandi dimensioni, che ritengono il mainframe uno strumento potente, sicuro ed affidabile, e che ne valutano positivamente i costi-benefici. L’aumentare del numero di processi e i lunghi tempi di risposta pesano però sulla reputazione del mainframe, gravata anche dai crescenti costi di MIPS/MSU e dalla necessità di aggiornamenti frequenti dell’hardware per fronteggiare la complessità del business.
Eppure le aziende oggi possono far fronte agli imprevisti, evitando costi aggiuntivi o ripetuti aggiornamenti hardware, semplicemente aggiornando il mainframe e valutando correttamente eventuali nuovi carichi di lavoro.
IBM ha investito miliardi in Ricerca e Sviluppo ed ha recentemente rilasciato zEnterprise, una soluzione in grado di offrire un ambiente impareggiabile, per performance e prezzo, con un livello di flessibilità che sarebbe stato impensabile solo un decennio fa. L’ambiente del recente mainframe IBM zEC12, ad esempio, è in grado di eseguire oltre 78,000 MIPS: il che significa una capacità totale di sistema del 50% superiore a quella del suo predecessore .
A parte questo esempio, però, il mainframe vive nella quasi totale indifferenza da parte di chi dovrebbe invece incoraggiarne la sopravvivenza e lo sviluppo. La mancanza di competenze nel linguaggio del mainframe rimane un problema rilevante per la maggior parte delle aziende, ed è uno dei principali driver (insieme ai costi) della crescita del settore outsourcing nell’ultimo decennio.
Le aziende stanno seriamente considerando di “eliminare e rimpiazzare” i loro sistemi con soluzioni “Off The Shelf” – che nella maggior parte dei casi sono completamente inutili e molto costose – proprio a causa della carenza di sviluppatori esperti.
Una recente ricerca, condotta intervistando oltre 100 istituti universitari in tutto il mondo, ha rivelato che c’è ancora molta strada da fare nel campo dell’insegnamento dei linguaggi di programmazione, tra cui il COBOL.
Quasi i tre quarti degli insegnanti universitari di informatica ha dichiarato di non avere il COBOL nel proprio curriculum, nonostante il 71% di loro abbia affermato che il COBOL continuerà ad essere il linguaggio principale delle aziende per i prossimi 10 anni: è quindi evidente che esiste una enorme discrepanza tra quello che viene insegnato nelle classi e le reali necessità delle aziende.
I sostenitori dello sviluppo del mainframe hanno creato delle partnership con gruppi di insegnanti e istituzioni accademiche, per aiutarli a plasmare le prossime generazioni di programmatori. E’ fondamentale che il mondo dell’industria, la scuola e gli studenti creino un collegamento con i vendor; è interessante infatti notare come le aziende che hanno riqualificato il loro staff con nuove competenze mainframe – inserire il COBOL rappresenta davvero un impegno di poche ore – abbiano efficacemente sradicato in un colpo solo il problema della mancanza di competenze.
L’intero comparto industriale, inoltre, spesso vede il mainframe come un vero e proprio problema; nonostante la maggior parte dei processi più critici passi proprio da lì, spesso le aziende sono assolutamente defocalizzate da questa importante risorsa e il mainframe viene menzionato solo in caso di interruzione (o, almeno, questa è l’impressione). Per il resto del tempo, il mainframe rappresenta il vero valore silenzioso dell’IT.
Questa storia “non raccontata” parla dell’importanza del mainframe nelle organizzazioni moderne e deve essere svelata, con l’aiuto dei principali vendor, per conquistare e trattenere quote di mercato. Il mainframe può e deve essere visto in tutta la sua rilevanza, oggi più che mai.
Invece di etichettarlo come “sistema legacy” sarebbe importante iniziare a chiamarlo “sistema leggendario” – ovvero, un sistema che fa girare il business da sempre e che ha bisogno di investimenti e innovazione per supportare anche le aziende del futuro.
Le aziende possono contare su piattaforme tecnologiche (Eclipse, zEnterprise) in grado di aiutarle a rimanere vitali, ma è anche necessario formare una nuova generazione di professionisti esperti, che non abbia timore di esaltare le virtù del mainframe: questo atteggiamento sarà fondamentale per la sua sopravvivenza, e chi si ne occupa deve continuare a far sentire la propria voce, sottolineando il valore silenzioso che esso continua a rappresentare per le aziende.