A cura di Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe
Le aziende devono riuscire a valorizzare gli iWorker poiché essi giocano un ruolo fondamentale nella crescita e nell’innovazione del business. Da una ricerca commissionata da Ricoh emerge come sia importante promuovere la cultura della condivisione della conoscenza anche mettendo a disposizione degli iWorker gli strumenti necessari per gestire le informazioni ovunque si trovino.
I business decision maker delle medie e grandi aziende di tutta Europa sono consapevoli delle competenze e delle modalità necessarie per gestire in maniera efficace le informazioni nell’era digitale. In un recente studio commissionato da Ricoh i business leader prevedono entro il 2018 un significativo incremento del numero degli iWorker, vale a dire dei dipendenti aziendali che hanno le competenze e gli strumenti per accedere 24/7 alle informazioni di cui necessitano.
Quanto appena detto è emerso anche durante il Gartner Symposium ITxpo che ha avuto luogo a Barcellona lo scorso novembre. Secondo la società di analisi entro il 2015 oltre il 90% dei business leader considererà l’informazione un asset strategico per la competitività, anche se meno del 10% sarà in grado di quantificarne il valore economico.
Questi sviluppi derivano dalla necessità per molte aziende di gestire i Bigger Data allo scopo di riuscire a utilizzare le informazioni importanti per il business e allo stesso tempo tenere il passo con le esigenze dei clienti che si aspettano servizi personalizzati e risposte immediate. Le aziende che sono a buon punto nel cammino verso la digitalizzazione e in cui i dipendenti hanno gli strumenti adatti per accedere con facilità alle informazioni aziendali riusciranno a guadagnare vantaggio competitivo. In questo contesto è importante che i dipendenti siano messi nelle condizioni di gestire le informazioni anche quando sono fuori sede e in azienda venga promossa la cultura della collaborazione e della condivisione della conoscenza.
iWorker e condivisione della conoscenza
I dipendenti, e in modo particolare gli iWorker, giocano un ruolo importante nelle aziende favorendo l’evoluzione e la crescita del business.
Un passo decisivo è poi rappresentato dall’ingresso nelle imprese delle generazioni Y (nati dal 1980 al 2000) e Z (nati dal 2000 in poi) che promuoveranno tecnologie innovative per la comunicazione e la gestione dei dati aziendali. L’utilizzo di queste tecnologie incoraggia la cultura della condivisione della conoscenza portando vantaggi al business e ai clienti. Da una ricerca commissionata da Ricoh emerge che la maggior parte dei business leader europei (62%) crede che i silos informativi non interconnessi stanno ostacolando la condivisione delle informazioni all’interno della propria azienda.
Secondo i business leader la gestione inefficiente delle informazioni si ripercuote negativamente in molte aree aziendali causando in particolar modo:
1) Perdita di fatturato (indicata dal 49% del campione)
2) Perdita di clienti (43%)
3) Impossibilità di analizzare le informazioni relative ai clienti (27%)
Per le organizzazioni la presenza di iWorker è quindi fondamentale per far fronte a queste problematiche e per garantirsi successo nel breve e medio termine. La condizione necessaria affinché questi cambiamenti avvengano è che la tecnologia, i processi e la cultura della condivisione evolvano di pari passo con le expertise e le aspettative degli individui.
Nelle aziende i talenti attraggono talenti, per cui la presenza di iWorker all’interno dell’azienda favorisce l’ingresso nell’organizzazione di altri dipendenti con le stesse caratteristiche. In che modo le aziende europee possono rendersi più interessanti agli occhi degli iWorker da oggi al 2018? Ad esempio accelerando il passo verso la digitalizzazione, migliorando l’accesso alle informazioni aziendali e creando un contesto lavorativo che favorisca lo sviluppo e la valorizzazione dei dipendenti.
Nei prossimi cinque anni negli ambienti lavorativi avverranno molti cambiamenti guidati dalla tecnologia. A essere più attrattive saranno le aziende che riusciranno a valorizzare questi cambiamenti per migliorare la collaborazione e l’accesso alle informazioni.