Un tribunale di Istanbul ha condannato il pianista di fama internazionale a 10 mesi per i tweet ironici sull’Islam
Il pianista turco Fazil Say, ateo e di Sinistra, è stato condannato nel suo Paese a 10 mesi di carcere con la condizionale per i suoi tweet considerati blasfemi. I giudici hanno riconosciuto il musicista colpevole di “insulti ai valori religiosi di una parte della popolazione”. Non è la prima volta che un tweet attira l’attenzione dei magistrati. In Francia un tribunale ha imposto al sito di microblogging di consegnare i dati personali degli utenti razzisti. Anche la UEFJ ha richiesto a Twitter di riferire alle Autorità le informazioni sugli account antisemiti.
Ironia sull’Islam
Su Twitter, Say aveva ironizzato sulla chiamata alla preghiera di un muezzin di una moschea di Istanbul: “come mai tutta questa fretta? Una amante o il Raki (un bevanda alcolica tipica della Turchia)?” e aveva schernito l’idea di paradiso musulmana citando il poeta persiano Omar Khayyam. I commenti non sono piaciuti agli utenti conservatori che lo hanno denunciato.
La reazione di Say
Il pianista aveva subito considerato il processo una “causa politica” voluta dal premier Recep Tayyip Erdogan, che sta cercando di riportare nel Paese una ventata di nazionalismo filo musulmano. “Sono forse la prima persona al mondo – ha dichiarato Say – sotto processo per avere dichiarato il mio ateismo”.