La pioggia di metoriti di Chelyabinsk ha permesso di scoprire nuove informazioni su questi corpi celesti. Il pericolo sarebbe molto più elevato del previsto
Nella sua tragicità la pioggia di meteoriti che ha colpito a febbraio la zona di Chelyabinsk, in Russia, ha permesso di scoprire nuove ed importanti informazioni su questi corpi celesti e la loro pericolosità. Lo studio redatto dai ricercatori Jirí Borovicka, dell’Accademia delle Scienze Ceca, Peter Brown, della University Western Ontario canadese, e Olga Popova, dell’Accademia di Scienze Russa, afferma che un meteorite con diametro superiore a 10 metri potrebbe avere una forza d’impatto 10 volte superiore alle stime attuali.
Chelyabinsk, una miniera di informazioni
Sebbene non tutti gli esperti avvalorino questa nuova teoria tutti sono d’accordo che l’evento di Chelyabinsk sia di importanza capitale per lo studio di questi fenomeni. La pioggia di meteoriti russa è stato l’unico episodio di questo tipo ad essere filmato e fotografato da diverse angolazioni, fornendo così nuovi dati su cui i ricercatori possono lavorare.
Il meteorite di Chelyabinsk aveva una composizione simile a 1999 NC43, un altro corpo celeste che si è avvicinato alla Terra recentemente, tanto da far pensare che si trattasse di una parte di esso staccatasi dopo una collissione. L’esplosione è avvenuta a 90 chilometri di altezza. A circa 30 chilometri dal suolo il meteorite si è frantumato e solo lo 0,05% della roccia spaziale di circa 19,8 metri di diametro ha raggiunto Chelyabinsk. Uno di questi frammenti è caduto nel lago Chebarkul mentre un altro ha sfiorato un aeroplano in volo. L’energia liberata dal meteorite equivaleva a 30 volte la bomba nucleare sganciata su Hiroshima.
Per proteggerci dalle minacce dallo Spazio la NASA ha istituito un apposito programma con il sostegno di altri enti internazionali.