Il transistor ideato dal CnrNano sfrutta i segnali luminosi per assolvere le normali funzioni eseguite da un computer. In futuro con questo sistema si potrebbero realizzare reti più veloci e meno costose e forse anche in una logica “neurale”
Il futuro dell’informazione sembra correre sulla luce. Dopo il primo chip a fotoni creato in collaborazione da diversi dipartimenti di Fisica italiani, l’Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrNano) e l’Istituto italiano di tecnologia (Iit) hanno realizzato il primo transistor che funzione a segnali esclusivamente ottici. Il nuovo sistema sfrutta le particelle quantistiche chiamate polaritoni ed è in grado di assolvere le normali operazioni eseguite da un computer.
Come funziona
“Il transistor che abbiamo realizzato – spiega Daniele Sanvitto di CnrNano di Lecce – restituisce in uscita un segnale amplificato di circa 20 volte e in grado di dare l’input a un transistor successivo: è quindi possibile assemblarne diversi in cascata, il primo passo per creare circuiti ottici”. “Grazie a segnali compatibili, è la prima volta che più transistor ottici funzionano in serie. Lo studio – continua Sanvitto – mostra che assemblando tre transistor polaritonici è possibile realizzare i circuiti noti come porte logiche AND e OR, che sono i mattoni fondamentali della logica binaria delle operazioni alla base di ogni computer”.
Il futuro dell’informatica
Il transitor a polaritoni apre nuovi e straordinari scenari nell’informatica. Le strutture per la trasformazione dei segnali saranno più veloci ed economiche e poiché il sistema può “ricevere più segnali di input, si possono immaginare circuiti che operano con la logica di tipo neuronale”.
Attualmente l’utilizzo di segnali luminosi per il trasporto dell’informazione è studiato anche per la fibra ottica. L’Università di Boston ha pensato di utilizzare i “vortici di luce” per far viaggiare i dati fino a 1,6 terabit (1.600 gigabit) al secondo.