Il Brasile ha approvato il Marco Civil, una Carta dei Diritti di Internet creata per proteggere la privacy dei cittadini e garantire una Rete libera
Lo scandalo Datagate ha fatto storia e i governi mondiali corrono ai ripari. Mentre la Russia ha approvato una nuova legge “anti-terrorismo” che impone che anche le aziende straniere conservino i dati in server posti sul suolo della Federazione, il Brasile ha raccolto l’appello del fondatore del WWW Tim Berners-Lee e ha creato la prima Carta dei Diritti di Internet. Il provvedimento, denominato “Marco Civil”, è stato firmato dal presidente Dilma Rousseff e presentato in occasione della NETmundial, la conferenza organizzata a San Paolo per promuovere un futuro più libero e aperto per il web.
“Marco Civil”: la prima Carta dei Diritti di Internet
Il “Marco Civil” pone ampi limiti alla raccolta di dati da parte delle aziende di Tlc e delle agenzie di sicurezza. Il concetto è che le informazioni trasmesse in Rete debbano essere “segrete ed inviolabili” e che la privacy dei cittadini debba essere la prima preoccupazione. Le e-mail, ad esempio, potranno essere lette solo da mittente e destinario, cosa che di certo non farà piacere a Google.
Il documento impone anche regole severe sulla Net Neutrality al fine di garantire l’accesso ad Internet a tutti. L’idea di una Rete ad una sola velocità è già stata accantonata negli USA mentre in Europa l’argomento è ancora attuale. Inoltre, le aziende dovranno conservare i dati degli utenti per 6 mesi e dovranno cederli alle autorità solo dopo il concenso del tribunale.