Virginia M.Rometty, 54 anni, è stata nominata CEO dell’azienda
E’ la prima volta che accade. Tutti i precedenti amministratori delegati erano stati finora rigorosamente dei signori dell’establishment. Uno stile che ricopia quanto recentemente accaduto in HP, dove l’attuale Ceo è Meg Whitman, ex executive di eBay. Una vita trascorsa tra le fila di Ibm, Rometty succederà a Samuel Palmisano a partire dal primo gennaio del prossimo anno. Spetterà a lei dare forma alle strategie che dovranno condurre Ibm ad assumere una fisionomia allineata alle nuove tendenze che vengono sollevate dai mercati, come per esempio il cloud computing, e fare in modo che su di esse si possano capitalizzare gli investimenti sinora sostenuti.
Palmisano sarà ricordato per avere portato l’azienda a una maggiore focalizzazione sul core business, alienando la componente Pc, ceduta nel 2005 alla cinese Lenovo, ed enfatizzando la dimensione software e servizi. “Per il momento non è previsto nessun cambiamento sostanziale, ha detto Rometty: strategia, modello di business rimangono gli stessi.Una cosa è certa, Ibm non smetterà mai di reinventare sé stessa, ha proseguito il nuovo Ceo. Siamo diversi da come eravamo un anno fa e continueremo ad esserlo”.
La nomina va quindi interpretata nel segno della continuità. Ben diverso sarebbe stato se il successore fosse stato ricercato in altre industry. Accadde soltanto con Lou Gerstner, Ceo dell’azienda dal 1993 al 2002, ingaggiato da Nabisco. E fu il decennio in cui si misero le basi per una trasformazione radicale del business Ibm, più orientata al software e ai servizi, anticipando quello è stato il trend globale dell’industria informatica, capitalizzando le risorse a maggiore valore aggiunto e a più alta marginalità. Rometty è parte integrante di questa storia. Nel 2002 fu protagonista dell’integrazione della neo acquisita PriceWaterhouse e negli seguenti ha assunto ruoli di responsabilità nella Global Services.
Rometty eredita un’azienda in condizioni eccellenti. Nonostante la crisi globale dei mercati, nell’ultimo anno Ibm è riuscita ad avere prestazioni al di sopra della media, risultato che si verifica sempre più di rado tra le aziende storiche dell’Ict. Da ottobre del 2010 la situazione finanziaria è enormemente migliorata: il valore dell’azione è passato da 140 dollari agli attuali 176. E quest’anno le vendite dovrebbero superare la soglia dei 100 miliardi di dollari, recuperando così le posizioni del 2008 e stabilendo indici di profittabilità ancora più elevati.