Il meglio dei due mondi nel cloud ibrido

Il ruolo fondamentale degli strumenti di integrazione per unire il cloud pubblico con quello privato

 

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Tutti i vantaggi del cloud, e qualcosa in più. Questo è il cloud ibrido, che rappresenta l’unione delle risorse di computing interne all’azienda con le applicazioni presenti nella “nuvola” pubblica. In questo modello misto i componenti dell’infrastruttura e gli applicativi risiedono su diversi ambienti, con notevoli benefici in termini di minori costi e maggiore flessibilità delle applicazioni. Infatti, nel cloud ibrido si possono riutilizzare le risorse esistenti, come per esempio i data center tradizionali, ma gestendole con tool nuovi che prevedono una governance unificata. Ma per unire il meglio dei due mondi è necessario disporre di strumenti di integrazione in grado di automatizzare e semplificare la gestione degli ambienti ibridi, garantendo i massimi standard di sicurezza e di qualità del servizio.

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La chiave dell’integrazione

“In un mondo in rapida crescita e con tecnologie in evoluzione incessante come quello del cloud, anche il modello del cloud ibrido ha riscosso subito un notevole interesse per i numerosi vantaggi potenziali per chi lo adotta, e questo ha in alcuni casi fatto sì che qualcuno tralasciasse il punto chiave dell’integrazione, che costituisce il vero abilitatore di un cloud ibrido senza sorprese”, esordisce Marco Raimondo, WebSphere Sales Europe di IBM. “Ma oggi abbiamo a disposizione strumenti, gli hybrid cloud integrator, in grado di orchestrare al meglio l’unione tra le risorse on premise, cioè interne all’azienda, e quelle pubbliche”. Nell’offerta di Big Blue spicca la soluzione IBM WebSphere CastIron Cloud Integration, che è disponibile in tre vesti diverse: come appliance fisica, oppure sotto forma di software, come appliance virtuale supportata da tutti i virtualizzatori come VMware, oppure ancora in modalità SaaS, fornita tramite il cloud pubblico. Comune alle tre versioni è la massima facilità d’uso, che prevede tool grafici per la gestione e non richiede alcun tipo di programmazione per essere immediatamente operativi con la massima rapidità. “Grazie a IBM WebSphere CastIron Cloud Integration il mondo IT tradizionale presente in azienda viene integrato senza alcun tipo di problema con le soluzioni cloud pubbliche – prosegue Raimondo -: un tipico scenario può essere quello dell’ERP aziendale on premise, per esempio SAP, al quale si voglia aggiungere una soluzione CRM come quella di Salesforce.com, offerta via cloud pubblico”. Ma non solo: con le soluzioni IBM i due mondi cloud, privato e pubblico, si integrano a perfezione e si può disporre del massimo controllo sull’assegnazione dei diversi carichi di lavoro o sul consumo di risorse, grazie anche agli strumenti specifici della gamma Tivoli, studiati appositamente per il monitoraggio delle infrastrutture di computing. Infine, attraverso IBM WebSphere CastIron e la soluzione IBM Worklite per il mondo mobile, si possono integrare nel cloud ibrido anche le applicazioni adatte per il sempre più pervasivo ambiente del lavoro svolto da remoto con dispositivi quali smartphone e tablet.

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