Per capire come è cambiato e sta cambiando il mercato dell’informatica nell’era del mobile computing&communication, quali sono i vendor che vantano la maggior produzione e quali consumi vengono espressi dagli utenti, può essere utile comprendere le dinamiche che interessano la domanda di semiconduttori. Quali sono i vendor più affamati di silicio?
Per rispondere a questa domanda si può prendere in esame la classifica stilata da Gartner, relativa al 2012. Ebbene, nel corso dell’ultimo anno, Samsung e Apple sono state le aziende con il livello più alto di spesa in semiconduttori. Un dato che rafforza quanto evidenziato nel 2011, ma con alcune differenze fondamentali. La prima è che si sono invertite le posizioni al vertice con Samsung che toglie a Apple il primato di spesa. La seconda è che si allarga il divario tra queste due aziende e il resto dei produttori.
L’azienda coreana presenta per il 2012 un volume di spesa pari a 23,9 miliardi di dollari, in crescita del 28,9% rispetto al 2011. Apple una spesa di 21,4 miliardi e una crescita del 13,6%. Le due aziende, insieme, rappresentano più del 15% della domanda mondiale e sono le uniche che hanno espresso una crescita a due cifre.
HP e Dell, rispettivamente terzo e quarto consumatore di chip a livello mondiale, hanno evidenziato una contrazione del volume di spesa. Dato ancora più eclatante è quello di Nokia la cui spesa si è contratta rispetto al 2011 del 42,6%. Non a caso la share complessiva del produttore finlandese è dell’1,7%.
I risultati riflettono un profilo di domanda fortemente caratterizzato dall’espansione delle vendite di tablet e smartphone, segmento di mercato dominato da Apple e Samsung. Gartner sottolinea come il comparto PC, pur rappresentando ancora la dimensione a maggiore volume per domanda espressa, viene progressivamente contrastato dalle tecnologie emergenti del comparto mobile.
Al di là dei riposizionamenti dei singoli vendor è da notare, infine, che nel corso del 2012 la domanda complessiva è diminuita del 3%, causa la difficile situazione macroeconomica. Tuttavia, questo risultato può anche essere interpretato come effetto di un progressivo passaggio da tecnologia pc a smartphone/tablet. Questi ultimi, infatti, non esprimono una domanda di tecnologia a semiconduttore dello stesso livello di quella espressa dal PC. Insomma l’indice di silicio contenuto in un tablet o in uno smartphone è più basso di quello di contenuto in un PC. Considerazione finale: la crescita del mercato tablet/smartphone non compensa la diminuzione di spesa in semiconduttori dovuta al calo dei personal computer.